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venerdì 28 maggio 2010

Schermi che si arrotolano..

Si parla spesso di 3D, ma chissà che questo in fin dei conti non sia altro che una moda momentanea? Guardate cosa invece stanno producendo in questi giorni per i prossimi anni varie aziende come Sony, Asus e compagnia bella:



Pannelli talmente sottili da poterli ripiegare facilmente su penne e matite, braccialetti e via dicendo, capaci di far sentire già vecchie nuovi dispositivi come l'iPad di Apple. Lo schermo sarà alla base di nuovi dispositivi che promettono di rivoluzionare il nostro modo di intendere il computer e i mezzi di comunicazione come fumetti, giornali e libri. Avevamo già visto tempo fa queste nuove features applicate a fogli plasticosi della grandezza di un quotidiano, ma queste aziende stanno già rimpicciolendo al massimo queste proprietà, potendole cosi infilare in piccoli astucci contenenti schermi ripiegabili e gadget vari, in modo da migliorare le comunicazioni e la comodità nella vita di tutti i giorni.

Già tre anni fa (vedi video sotto) Sony aveva rivelato questi prototipi, vantando uno spessore di 0,3 mm; 1000:1 di contrasto; 160x120 pixel di risoluzione arricchita dai consueti 16 milioni di colori. Oggi i dati però mostrano una certa evoluzione, vantando uno spessore ancor minore, ora di soli ottanta nanometri, uno schermo da quattro pollici da poter stendere e arrotolare a proprio piacimento senza perdere qualità d'immagine. Migliorato anche il display, ora di 432 x 240 pixel, mentre per contrasto e colori i rapporti sono rimasti gli stessi. Queste migliorie sono state possibili grazie al nuovo materiale impiegato, ovvero il Pxx (Peri-Xanthenoxanthene), un semi-conduttore di origine organica sviluppato integrando le tecnologie OTFT e OLED.




sabato 22 maggio 2010

Dyer il tuo migliore amico.


Deve esserci una strana aria in giro perché cominciano ad uscire strane confidenze controcorrenti da parte di alcuni protagonisti di questo settore. Perché francamente è strano leggere Namco che dice che i giochi sono troppo cari, ma ancora più strano è all'indomani leggere Rob Dyer di SCEA (Sony Computer Entertainment of America) criticare l'attuale distribuzione di DLC (Downloadable Content) nel mondo dei videogiochi. La faccia che ci mettono a dire queste cose, proprio loro, è visibilmente da schiaffi, visto che nello specifico del caso di Dyer stiamo parlando di un capoccia di Sony, ovvero quella che ha creato giochi come Little Big Planet proprio per ciucciare soldi extra vendendo vestitini e che adesso si appresta a rilasciare un inutile e uguale seguito per gli stessi motivi, oltretutto con una certa retrocompatibilità limitata.

Ma veniamo alla dichiarazione del caro Rob, che afferma come secondo lui infatti solamente il 70-75% massimo delle persone usufruiscono POTENZIALMENTE dei contenuti extra rilasciati come DLC di un gioco, con i restanti utenti che per vari motivi, vuoi per la mancanza di banda larga o per impossibilità di accesso al network restano tagliati fuori. Giusto, non c'è che dire se non che vorrei un bel the freddo al posto di un brick d'acqua riscaldato. Ma vediamo ancora: "Che tu li faccia o no, loro non li usano. Io li voglio su disco, in modo che quando li comprano, li hanno". Ci avete capito qualcosa? No, ma proviamo ad intuire: Dyer si lamenta del fatto che questi DLC non possono ovviamente arrivare a tutti perché non tutti hanno la possibilità o l'interesse di scaricarli e per questo motivo bisognerebbe cercare di metterli su disco. Siete d'accordo? Fate si con la testa che lo faccio anche io.. si si certo che ci piacerebbe, noi consumatori anzi lo diciamo da sempre! Quindi per chiarire: in sostanza i DLC non dovrebbero esistere! Si tornerebbe come su PS2, ovvero con giochi fatti e finiti prima del rilascio. In parole povere, Rob Dyer di SCEA è contro i DLC, a meno che non ci sta prendendo per il culo.

Vediamo il resto della sua dichiarazione però: "Possiamo analizzare perchè i DLC sono oggi molto importanti: oltre ad offrire nuovi contenuti infatti servono anche per aiutare a limitare il commercio dell'usato e invogliare la gente a tenersi il gioco." Verissimo, anche se la cadenza dei vari DLC spesso è pietosa. Un esempio? Compri il gioco X, appena uscito, lo metti nella console e manco lo fai partire che ti escono persino da sotto la poltrona richieste per scaricare il nuovo contenuto scaricabile, che spesso sono tre espansioni, ventimila vestitini, skin e l'abbonamento a "Il boxer il tuo migliore amico". Provi a buttarci altri soldi e scarichi tutto, scoprendo solo dopo che il download pesa pochissimi kilobyte, rendendo chiaro che tale contenuto risiedeva già su disco, tranne la rivista ed il Boxer in omaggio. Altro esempio, rivolto però al contrario: ti compri il gioco Y, ti piace molto, appassionante ed avvincente. Una volta finito vorresti continuare e guardi la sezione apposita per i DLC nello store della tua console: non c'è nulla, tranne forse l'inutile abbonamento alla rivista "Il fagiano oggi". Cerchi news su Google ma niente, sembra che dovrai aspettare almeno cinque mesi, il tempo che la sofco rilasci altro materiale. Risultato? Rivendi il gioco, oppure lo tieni sconsolato, in attesa che uscirà magari poi una micro espansione peraltro già contenuta sul disco, cosa che ti fa giustamente incazzare abbestia.


Dyer va poi avanti criticando la concorrenza, in particolare Microsoft ed XBOX 360, affermando che il cercare di avere contenuti scaricabili esclusivi è un atteggiamento isterico quanto superficiale. Perché proprio Microsoft vende la sua console in due formati diversi, ovvero con e senza HDD (Hard Disk Drive) e quindi preclude la possibilità a parte della sua utenza stessa di poter scaricare aggiornamenti ed espansione dei suoi giochi, costringendo l'utente a restare offline. In effetti questo è un punto interessante, perché capisco che Microsoft ci tenga a supportare a bassi costi anche coloro che per interesse o possibilità non possono fare un uso virtuoso della loro console, ma il senso in tutto ciò viene meno non solo perché appunto anziché invogliarli ad acquistare sul Live li si costringe a restare scollegati, ma anche perché sti fottuti HDD che vende separati sono carissimi e non credo che come costi di sviluppo siano poi cosi determinanti. Che senso ha la "sola" della versione Arcade? Pensateci.. non è propositiva ed anzi limita le diverse possibilità che potrebbero arrivare con lo sviluppo del videogiocatore, che magari comincia in modo semplice e poi si trasforma in un consumatore vero. Ne conosco di persone cosi, che due anni fa presero l'arcade e che oggi giocano a Borderlands pregando l'uscita del prossimo DLC. Con un HDD che hanno dovuto comprare a parte ovviamente, a ottanta euri raddoppiati per due se ci mettete il necessario ricevitore wireless fondamentale per mettere la console in salotto, a meno che non fate come me che ho deciso di mettere pc e router affianco alla TV per evitare fastidi di linea. Ma non tutti possono farlo, giusto?
L'ultimo punto di Dyer: "Noi inoltre abbiamo la possibilità di mettere molto più di 9GB su un Blu-Ray e difatti vogliamo cominciare a sfruttare davvero questo supporto, magari proprio grazie ai DLC integrati in game. Sarebbe una buona cosa per dimostrare le vere differenze fra quello che offriamo noi e quello che offrono loro." Voi ci credete? L'ho detto io, ci sta prendendo allegramente per i ciapett!


danleroi

martedì 18 maggio 2010

Project Natal - Le mie risposte dal forum



Citazione:
Mah, spero che i problemi che hai segnalato tu siano presto risolti da MS perchè dubito che se no venderebbe anche solo un pezzo, specie se a questo prezzo.
Parliamoci chiaro però il prezzo NON può essere questo in quanto essendo una periferica che dovrebbe entrare nelle case di tutti non può avere un costo così alto, specie vista la concorrenza spietata che faranno Sony e Nintendo con i loro controller che già al momento ispirano un po' di sicurezza in più....
Beh mi sembra chiaro che Microsoft voglia puntare prevalentemente a nuovi acquirenti e non tanto chi possiede oggi una XBOX360. Loro sanno bene che l'utenza attuale non ha troppi interessi in questo dispositivo, ma che tuttavia sarebbero anche propensi ad acquistarlo nel caso risultasse a loro utile. Microsoft si sta adoperando in questo con del software specifico (per ora ancora assente però fra i diversi annunci) ed un bel lavaggio di mente fatto di miliardi di news e pubblicità che tendono a tenere viva l'attenzione dell'appassionato, senza mai però svelare troppo, perchè il mistero vende di più ed intriga. Se poi dovesse davvero interessare all'utente medio Xbox non c'è prezzo eccessivo che tenga, perché quando il videogiocatore esperto vuole, in qualche modo prima o poi compra.

Discorso diverso per i casual gamers: l'idea è quella di riassumere in XBOX360 delle caratteristiche che in sede di acquisto possano dirottare gli interessi delle famiglie, che notoriamente oggi sono interessate principalmente al Wii (per via delle sue caratteristiche uniche e della pubblicità) e poi anche alla PS3, forte della tipica "idea salotto" (console + lettore BD) made in Sony. Alla famigliola ovviamente Natal verrà proposto in bundle alla console, che visti i bassi prezzi di quest'ultima grossomodo nell'insieme il prezzo sarà lo stesso di PS3. Il successo potrebbe quindi arrivare dalla volontà dell'acquirente di mettersi in casa un dispositivo unico capace di non scontentare nessuno in famiglia, cosa che con PS3 e Wii solitamente non accade.


Citazione:
Non per fare il guastafeste, e potete mettere tutti i pollici versi che volete, ma Natal contiene sensori di movimento ad alta precisione, telecamera HD ed un comparto software che se funziona a dovere col c@##o che diventa una periferica per i casual gamer. La Wii resterà la più grande porcata della storia (ed il move è una fotocopia palese), Natal, sempre se riesce bene, sarà un passo avanti molto grande. Sinceramente non mi sbilancio né pro né contro, io sono del parere che bisogna aspettare delle dimostrazioni ufficiali convincenti all'E3 ed un prezzo di lancio che si aggirerà minimo sulle 100-120 euro...se vi vendono una webcam a 50 euro non vi aspettate che il Natal sarà venduto a suddetto prezzo.
Ma te l'hanno mai detto che sono i giochi ad orientare una console verso una utenza più casual o più hardcore? A me non sembra che fra i titoli annunciati finora ci sia troppa roba per l'utente medio XBOX 360 di oggi. Appare ben chiara quindi la volontà di Microsoft di abbracciare anche il mercato casual. Quindi è inutile che prima accusi Nintendo e Sony (in modo pure alquanto volgare e stupido) e poi "scusi" Microsoft additando a lei ben altri intenti. Meno "member war" ti farebbe bene, perché poi il resto del discorso lo fai giusto e sensato.


Si ma questo è l'accessorio che deve spingere le vendite, non quello che le deve fermare Diamine sul sito del GS una 360 60GB costa 160! Mi volete dire che quello che sta dentro a Natal vale di più di tutto quello che sta dentro ad una console?
Mi sembra che a 160 euro su sito di GS ci siano quelle "rigenenerate" ovvero riparate e rimesse in vendita quasi come nuove dai furboni. Quello che sta dentro il Natal comunque non vale di più di quello che è dentro la console, ma in elettronica il valore non viene dato "a peso" semmai a prestazione e volendo, novità. Diceva bene (alla sua maniera) l'altro utente: se ti vendono una webcam a 50 dollari, vuoi che in Natal non costi almeno il doppio?

Citazione:
Microsoft:
1) ci fai pagare l'online e vabbé perché il servizio è ottimo,
2) ci obblighi (al bisogno) a dover acquistare la tua antenna wireless facendola pagare 80 quando potremmo acquistare una chiavetta usb da 15-20
3) hai tante esclusive che spesso ci fanno passare sopra a questi prezzi a volte eccessivi quando la concorrenza ti dà la console chiavi in mano.
4) però non tirare troppo la corda...
Ahahah concordo.. anche se il Natal diciamo non è cosi fondamentale oggi come una maledetta antennina wireless integrata. Sono fessi loro comunque, venderla a quel prezzo porta molti possibili utenti del live a preferire la console scollegata.

lunedì 17 maggio 2010

Regali dal PSN Premium..


Stando a diverse fonti, sembra che tutte le caratteristiche le vedremo fra un mese circa all'E3 di Los Angeles.
Nei prossimi giorni quindi verranno rilasciate info riguardanti il sistema Premium del servizio PlayStation Network. Non sono molte le indiscrezioni attuali, vediamo quindi di studiare quanto potrebbe emergere:

Al momento sembra che l'idea del servizio a pagamento per il PSN sia ben più che vaga ed anzi entrerà in atto per l'autunno. Che cosa garantirà questo servizio? Prevalentemente una maggiore personalizzazione delle caratteristiche online, del proprio avatar e della cross chat, ovvero la possibilità di comunicare con altri utenti durante diversi svolgimenti di gioco. Infine anche lo Store avrà diverse modifiche: ci saranno prezzi budget ed offerte esclusivamente Premium e probabilmente anche qualche download gratuito fra alcuni titoli selezionati o film (quelli che vendono di meno o che hanno già venduto molto e sono in calo), in modo da dare all'interessato un "effetto rimborso" che di fatto non è purtroppo.


E' chi non sottoscriverà alcun abbonamento? Beh.. le cose resteranno invariate, probabilmente però vedranno meno offerte col tempo affacciarsi sullo Store e la già sterile offerta delle prestazioni PSN diventerà man mano la scusa con cui Sony si salverà in calcio d'angolo. Proviamo una reclàme: Ci metti molto a scaricare un file? La connessione salta? Colpa tua, sottoscrivi un abbonamento Premium per avere corsie preferenziali sul PSN! In fin dei conti è gratuito! Infatti sarà compreso nel prezzo ogni mese un gioco a tua scelta e due film da guardare in streaming direttamente sulla tua PS3! Valorizza la tua console, passa a Premium!

danleroi


martedì 10 novembre 2009

God of War III avrà la voce di James La Brie..

http://ajlx0a.bay.livefilestore.com/y1pIb5jiobfQM4jARkeLQdCIv7DlMuPvnTvOSC07KyNffd1hiM7EkKM2MYyNtXBmF2LT83tGdUh1F1nJc8WXS3EoStzXA3G8bBu/dreamtheater_REK11.jpg

Certo è una notizia inaspettata, ma stando a sentire i vari canali informativi sembra davvero che il noto gruppo prog metal dei Dream Theater sia stato chiamato a comporre qualche brano esclusivo per il kolossal videoludico God of War III. Non si conoscono ancora i dettagli, ma questa scelta getta un lato soft sull'efferata ferocia del progetto Sony, visto e provato da me stesso con la stessa enfasi di un pupo di fronte al suo giocattolo preferito.


Sicuramente non ne risentirà la qualità, perchè al di là dei gusti personali è innegabile che la band di John Petrucci, l'eccezionale axeman e leader del gruppo, possegga le giuste doti per far bene, ma resta da vedere quanto sia idoneo il loro tipico sound in quanto i Dream Theater sono spesso musicalmente piuttosto gelidi e distaccati, cosa che con il capolavoro made in Sony c'entra piuttosto poco. E dire che con tutto il bendiddio prodotto negli anni novanta dai migliori gruppi neo power metal, epic e death metal melodici si poteva attingere a qualcosa di più intonato. Pazienza dai, aspettiamo di "ascoltare" la voce efeba di LaBrie e sopportiamo questa -speriamo- breve attesa che ci separa dalla punta di diamante dell'offerta PlayStation 3.

(danleroi)

giovedì 8 ottobre 2009

Boicottando la PSP GO!


http://p1scqq.bay.livefilestore.com/y1pkaNhPSswL0w3ldmKFsWF6XkOMJWgus9jlmymHeHPiOS8NWaHxvz4Qah3SImqkJrq6yhfJcMSr6gDxvnIab1i4DmHLB5rIAHM/PSP%20GO%20W.jpg

Con la PSP GO! ormai ufficialmente in vendita da qualche giorno, non si sono ancora stemperate le polemiche, ma anzi, oggi entrano in gioco anche quelli di Mediamarket, ovvero i proprietari delle catene Saturn e Mediaworld. A quanto pare infatti, dopo Shop To (Regno Unito) e NedGame (Paesi Bassi) ed EB Games (Australia), anche l'azienda italiana ha annunciato che vieterà la vendita del nuovo portatile di Sony presso i suoi punti vendita, creando cosi un buco di distribuzione nel nostro territorio notevole, in quanto proprio Mediaworld risulta il primo venditore nazionale, raggiungendo il 22% circa della distribuzione complessiva, cifra ben al di sopra anche del concorrente Gamestop, che comunque pur senza dichiarazioni ufficiali, non ha minimamente pubblicizzato o quasi l'arrivo della nuova console. Sembra uno scenario fantascientifico, che quasi ricorda il blocco al Gamecube avuto nella scorsa generazione (anche se per cause differenti, questioni di scarso successo commerciale).

Questa però è anche la triste dimostrazione del potere che gli esercenti vogliono rivendicare sull'industria dei videogames, che sente sempre più il bisogno di affidarsi al digital delivering per incrementare i guadagni, a fronte di spese per lo sviluppo dei vari titoli sempre più abissali. Vediamo quindi di approfondire la questione, partendo ovviamente dall'inizio:



Tornando indietro..

Quando PSP GO! fu annunciata a sorpresa in questo E3, in pochi pensavano che a breve la distribuzione nelle varie catene dei negozi sarebbe stata boicottata. Da anni d'altronde, il videogiocatore informato sa bene che il giorno in cui il Digital Delivering (DD) avrebbe preso piede, gradualmente sarebbe stato costretto ad abbandonare la sua collezione di videogame impilati con amore sullo scaffale, per sostituirli con dei tristi download. Ovviamente questo aspetto non può certo fare felice qualcuno, se non fosse che da sempre si è anche parlato di prezzi bassi, di videogame tagliati nelle spese grazie al risparmio sulla distribuzione e sui supporti.

Questa situazione sarebbe stata accettata dai rivenditori, se non fosse per il fatto che, sorpresa, PSP GO! non ha alcuna unità di lettura dischi, rendendo di fatto invendibili i videogame retail, quelli dove solitamente le compagnie ci ricavano maggiormente. Con la nuova console quindi, Sony sostanzialmente vuole tagliare i ponti con la distribuzione canonica, rifornendo lei stessa i giochi tramite PlayStation Network, per un guadagno a tutti gli effetti netto sul prodotto in vendita.


Questione di dimensioni..

Vista la dimensione dei singoli giochi, il DD ha interessato finora solo i piccoli-medi download, relegando quelli maggiori in un angolino, proprio per i diversi limiti che l'utenza incontrerebbe a scaricare dimensioni maggiori. Su console però Microsoft ha preparato per il download diversi giochi Xbox 360, anche se forse la strada giusta l'ha trovata Fable 2, venduto suddiviso ad episodi, con il primo gratuito per provare. Nel campo delle console portatili le cose ovviamente sono più semplici, visto che raramente le dimensioni sono un problema. Collegare a internet la PSP e scaricare un gioco di un Gigabyte è qualcosa di più veloce che uscire per i negozi alla ricerca del gioco o della offerta giusta. La reperibilità costante dei titoli nello store poi eliminerebbe il problema del sold out, e permetterebbe delle analisi di mercato più preise, cosa che assolutamente interessa alle varie software house. Quindi era naturale che prima o poi sarebbero state proprio le console portatili a portare la novità di una console dedicata esclusivamente al digital delivering. Questione di dimensioni più che di richiesta.


Quanto conviene?

La mancanza del supporto disco proprio non piace a chi di questi supporti ci campa, quindi se sono già cominciate le prime rappresaglie di alcune grandi catene, per le altre potete notare come non esistano o quasi promozioni inneggianti a PSP GO!, al massimo pubblicizzata con qualche cartello o vetrina. Eppure l'idea di Sony, presa a piè mani dal successo commerciale dei prodotti Apple e del suo iTunes, non è affatto da scartare, perché anche se il Digital Delivering probabilmente farà fallire le varie sezioni videogames nei negozi (che si limiteranno alla sola vendita hardware) in compenso le case di sviluppo potranno avere finalmente maggiori introiti, necessari a sviluppare videogames migliori. Chiunque può cosi acquistare un videogame previa connessione ad internet (altro grosso limite) evitando quindi i disagi di uno lungo spostamento se si abita in zone poco rifornite di negozi. Resta però una forte negatività, che delude e divide i videogiocatori odierni, che non solo si vedono depredare della collezione ma anche della rivendita come usato. Per non finire poi in un vicolo cieco recato dai prezzi ancora troppo alti del software, che porta l'utente medio piuttosto a tenersi anche la console vecchia ma non perdere un benefit che trattiene a se dall'alba dei tempi dello stesso settore.


L'idea naque..

Sembra che questa idea nacque in fase di progettazione di PSP, dove alcuni ingegneri di Sony Computer Entertainment avevano avanzato l'ipotesi di un sistema chiuso, privo di lettore disco. Ma i tempi (2004) erano davvero troppo acerbi sopratutto per Sony stessa, ancora molto indietro sulla questione online legata a PlayStation. Questa idea però è rispuntata mesi fa nuovamente fuori dalle parole di Howard Stringer, CEO di SCEE che reo-confesso asseriva di essere dispiaciuto di non aver reso il sistema dello store vario ed interessante come quello di iTunes. Quella dichiarazione sostanzialmente era un annuncio da leggere fra le righe. Infatti nemmeno due mesi dopo, in un folgorante E3 losangelino, ecco l'annuncio che ha cosi meravigliato ed allo stesso tempo disturbato molte persone: la nuova PSP GO!


Da che parte stare?

Questa situazione ha diviso anche il pubblico, trovando molte critiche specialmente dal tipico videogiocatore tradizionalista, che si dichiara fortemente oppositore a questa concezione, specie se i prezzi di download non offriranno chissà che ribassi. D'altronde come si fa a biasimarli, anzi, mi metto di mezzo e dico come si fa a biasimarci!? In casa con orgoglio sfoggiamo sempre la nostra collezione agli amici, di cui nel nostro piccolo ci sentiamo fieri, eppoi molti videogiocatori sono tali grazie proprio all'usato. Si sa, i videogiochi costano cari, e non si può pensare che le varie software house possano rivendere uno stesso titolo allo stesso prezzo della versione su disco. Settanta euro sono tanti, e la consapevolezza di non potere rivendere, restituire o prestare il gioco una volta terminato abbassa senz'altro le possibilità di acquisto del medesimo. Ovviamente queste persone si contrappongono ad altre che accettano di buon grado questa nuova soluzione adottata da Sony, che non per niente ha puntato a far leva proprio su questa gente "sensibile" alle produzioni hi-tech. Lo si può notare pure dal prezzo di vendita, considerabile "di fascia alta" e ben poco conveniente. Infatti a quasi cento euro di meno è possibile trovare il modello precedente, con meno memoria è vero, ma compatibile con i supporti, per reperire centinaia di giochi ai prezzi minimi dell'usato. Poi a quasi cinquanta euri di più abbiamo addirittura l'ammiraglia PlayStation 3, dubito fortemente che nel caso di un acquisto solo si possa rimanere indecisi! Però schierarsi contro Sony quanto è davvero giusto? Possiamo accettare che chi crea i nostri amati videogiochi debba venire tenuta in scacco dagli odiosi rivenditori, che con proteste e minacce hanno costretto Sony a rilasciare i suoi giochi su Psn a prezzo pieno?


Questioni loro, al consumatore che ci frega?


Interessa eccome! Se i prezzi di Sony nel suo Store non sono inferiori a quelli retail, ovviamente non conviene! Se acquisto un gioco dal rivenditore ho un guadagno maggiore non solo sul materiale ma anche sulle potenzialità d'acquisto, cose che tramite download non avrei mai. Quindi sostanzialmente se compro un gioco dal rivenditore acquisto nello stesso tempo una scatola, un manuale, il supporto, eventuali gadget, la possibilità di rivenderlo, la possibilità di scambiarlo e di prestarlo. Bella fregatura quindi la PSP GO! sotto questi aspetti. A questo punto Sony deve prendere un po' di coraggio, abbassare tutti i prezzi sullo store ed andare incontro a l'ira dei rivenditori. Altrimenti stando di mezzo, tra un azione compiuta ed una ritirata, l'esito è quantomai negativo, inutile e dispendioso, oltre che un leggero sapore di presa per i fondelli.


Mercati a rischio..

Proprio il mercato dell'usato però è quello più a rischio: infatti intere catene di negozi specializzati si sostentano prettamente in base a questo, poiché creando personalmente nei loro prezzi una scala di valutazione e di vendita, riescono a calibrare una percentuale di guadagno minimo necessario a continuare l'attività. Di questo guadagno però sono all'asciutto i produttori dei videogame, che nell'usato da sempre trovano una forma di rivalità capace di minare le vendite del nuovo. Se entrando in un Gamestop vi meravigliate dei prezzi altissimi dell'usato è tutto ovviamente figlio di eventuali accordi del distributore con i vertici dell'azienda, creando cosi una scaletta di prezzi da diluire nel tempo ed evitare che un titolo sia venduto a metà prezzo o giù di li poco dopo la release ufficiale, distogliendo l'interesse di acquistare il nuovo al cliente. Con PSP GO! Sony degna delle più astute volpi propone quindi di vendere un prodotto dal prezzo già di suo alto, che nega al rivenditore completamente il guadagno dal software sia nuovo che usato. Onestamente fossi un rivenditore la boicotterei anche io, visto che non avrei ragione di aiutare la Sony a fregarmi.


Ma sbaglio o ci sono le carte prepagate?

In rete gira la voce che il rivenditore potrebbe rimpiazzare i mancati introiti in negozio con le carte prepagate, che ora con PSP GO! diventeranno estremamente più utili di prima (che non c'erano). Ora io non credo che realmente i negozianti possano tramite carte prepagate riaversi dai mancati guadagni, anche perchè la vendita di PSP GO! non esclude mica quelle delle prepagate, che risulteranno utili anche per i possessori di PS3. Poi se vogliamo, anche se il nuovo sistema è in grado d'incrementare nella vendita queste card, quanti non ci preferiranno la classica soluzione con postepay o carta di credito? D'altronde se PSP GO! è una console che vuole premiare l'immediatezza nell'ottenere un videogame, senza ricorrere al negozio, è quanto mai stupido pensare che poi il cliente ci si debba recare ugualmente per acquistare delle cappero di carte prepagate. Quindi i guadagni per il Mediaworld di turno sarebbero minimi, ma assoggettabili a quelli di un iPod o giù di li.


Considerazioni

Il vero guadagno dei negozi che trattano i videogame è assolutamente basato sul software e non sull'hardware, acquisito a margine ristretto secondo i vari accordi commerciali. Il Digital Delivering di PSP GO! va a prendere proprio quei guadagni, normale poi che i negozianti boicottino tale console. La vera presa per i fondelli però sono i prezzi altissimi, che sono praticamente gli stessi di un gioco retail. Sony è normale che vuole spingere per il digital delivering, perchè sanno bene che se tagliano fuori il commerciante e il distributore incassano parecchio di più. Infine il videogiocatore, che spende soldi per comprare un bene astratto e non rivendibile. Si tratta quindi a tutti gli effetti di un noleggio a tempo indeterminato, poiché perde la proprietà fisica sull'oggetto. In un industria dai costi sempre più alti, i produttori si vogliono tutelare nel miglior modo possibile. Il consumatore e gli esercenti si possono solo adeguare, o al massimo instaurare una rivoluzione dal basso come stanno appunto facendo. Se invece un domani il produttore in questione decide improvvisamente di rendere conveniente la sua offerta. In questo caso avverrebbe un capovolgimento di fronte, con gli esercenti che ancora più indemoniati rappresenterebbero il giusto male da estirpare.


(danleroi)

giovedì 4 giugno 2009

Sony annuncia la PSP GO!

http://bgv2wg.bay.livefilestore.com/y1pSUEj_b9rZWCsKrnOdCzfnfMQJimpuBgrZUPHapF8iN0WQpGFr5cMFkQUpw0Y9R5a3AHDXyB1NffPgzKsGFHYvw/sony_psp_go2.jpg

Durante la conferenza Sony all'E3 di Los Angeles è stata presentata la nuova PSP, che conferma le diverse voci di questi giorni ed avrà novità sostanziali. Per cominciare il nome, si chiamerà PSP GO! e varia più che altro nell'aspetto ed in alcune funzioni che ora vi elenco: non avrà alcun vano per i supporti, ne UMD ne CD ne DVD ne cartucce.. insomma è progettata per servirsi del software scaricato dal PSN, come Howard Stringer aveva in qualche modo lasciato intendere nell'intervista che trovare anche fra queste pagine del forum.

Per garantire un buon archivio dei dati la console è dotata di base di ben 16 Gb di memoria flash, pronta per l'utilizzo che si vuole. Non cominciate a imprecare però, la PSP classica rimarrà in commercio parallelamente a PSP Go! ed i giochi verranno rilasciati in contemporanea sia in supporto che pronti per il download. Altre caratteristiche della console saranno la connessione Bluetooth, quindi via cavetto rompiballe, lo schermo scorrevole (cosi si romperà più facilmente), una maggiore leggerezza (e ci credo..). Vanterà pure un nuovo servizio per il trasferimento dati, chiamato "Media Go!" che rimpiazzerà Media Manager e permetterà trasferimenti di contentuti più veloci. Altra caratteristica interessante è il "Sense Me", una nuova applicazione che analizzerà la nostra libreria musicale e ci aiuterà a creare playlist e robe del genere in modo molto dinamico in base addirittura al nostro stesso umore.

PSP Go! uscirà il 1 ottobre a 249€ e visto che Sony punta a migliorare il servizio di Video Delivery, stavolta disponibile nativamente su PSP è chiaro come in qualche modo quasi la console si pone più in contrasto con il mondo degli IPod che con il Nintendo DSi.


venerdì 22 maggio 2009

Heavy Rain: svelato il gameplay

Immagine


Diffusi due nuovi video in grado di svelare i misteri dietro Heavy Rain
Il realizzatore di questa interessante esclusiva Ps3 ci parla del suo titolo più ambizioso


-Intervista a David Cage: http://link.brightcove.com/services/player/bcpid22881388001?bctid=23975780001

-Video di gameplay "Mad Jack": http://link.brightcove.com/services/player/bcpid22881388001?bctid=23996397001

Uno dei più misteriosi ed interessanti progetti in sviluppo in questa generazione di console è Heavy Rain, un titolo esclusivo di PlayStation 3 che a sentire i suoi autori dovrebbe creare un nuovo filone di videogames aprendo per la prima volta questo media al genere di produzioni che nel mondo del cinema e del teatro definiremmo come "drammatiche".
Oltre alle indubbie novità narrative non sarà da meno il motore grafico e le animazioni ultra-realistiche che i Quantic Dream sembra abbiano sviluppato per questo gioco, tramite modernissime tecniche di motion capture e di modellazione poligonale. Queste tecniche sembrano in grado di spingere al massimo l'espressività dei personaggi, le smorfie e il tono muscolare del viso, per un realismo senza precedenti. In sviluppo negli studi francesi della software house da ormai quasi tre anni, sembra che verrà rinviato ad una data imprecisata del 2010, continuando il triste valzer dei rinvii ormai quasi tipici per la console Sony.

David Cage, il direttore del progetto nonché autore in passato di produzioni importanti come The Nomad Soul e Fahrenheit, ha più volte ribadito che il suo Heavy Rain sarà qualcosa di simile ad un film interattivo di stampo noir-thriller, con temi molto maturi ed oscuri, ma che rispetto a Fahrenheit eviterà di scadere in elementi soprannaturali. Il gioco avrà comunque una interattività molto simile al precedente titolo Quantic Dream, dal quale sembra mutuare parecchie caratteristiche specie nel sistema di controllo.

Altri dettagli in seguito rivelano che nel gioco non sarà presente una città interamente esplorabile in stile GTA ma ci saranno invece ambientazioni limitate, anche se piuttosto vaste e popolate, in scenari come addirittura un centro commerciale o una stazione della metropolitana. Il concept di gioco espanderà ulteriormente quanto di buono già iniziato con Fahrenheit anni prima, anche se in modo parzialmente differente ed evoluto.

La trama principale ruoterà attorno diversi personaggi, ed ognuno di loro permetterà al giocatore di avere una visione differente degli accadimenti, e sulle scelte che verranno compiute in base alle nostre percezioni di bene e male ci saranno diverse conseguenze. Tuttavia la morte di tutti i personaggi giocabili (che non è chiaro se sono quattro o sei) non significherà necessariamente il game over, perchè la storia avrebbe soltanto un epilogo differente. Che abbia quindi una struttura simile a Forbidden Siren per la gestione dei personaggi?
Quel che si sa è che nel gioco sarà possibile intervenire sulle scene in tempo reale, prendendo visione dei suggerimenti che appariranno su schermo. Da una prima impressione la sensazione è che i movimenti e le azioni da compiere, per quanto precalcolati, siano davvero ben realizzati, in grado di offrire al giocatore una buona possibilità di scelte alternative. Si dovrà tenere conto anche delle emozioni e degli stati d’animo del personaggio controllato, considerando che ad una maggiore confusione mentale corrisponderà anche una maggiore difficoltà di scelta del comando da effettuare. Se il protagonista sarà nervoso e agitato le frasi da scegliere durante i dialoghi appariranno sfocate e in movimento, per simulare appunto l’agitazione. Caratteristica certamente atipica di un gioco che potrebbe essere classificabile a metà strada fra una avventura grafica o un survival horror, anche se con elementi del tutto singolari. Quando un protagonista nel gioco muore, passeremo immediatamente a quello successivo, ma con una serie di conseguenze delle azioni più o meno irreparabili ed un insieme di ripercussioni che avranno peso anche sugli altri protagonisti.

L'anno scorso, alla fiera GC di Lipsia in Germania, era stato rilasciato un trailer nel quale potevamo notare uno dei protagonisti, una certa Madison Paige, che si aggirava nei dintorni di una casa, in quanto essendo una giornalista, era sulle tracce di uno scoop per un brutto caso di donne scomparse nei mesi precedenti. Le sue ricerche l'avevano portata davanti alla casa di un certo Leland White. La ragazza nel video si intrufolava nell'abitazione e scovando delle prove, cominciava a fotografarle, quando proprio in quel momento il presunto maniaco tornava a casa. Scoprendo la ragazza, gli si avventava contro con un coltello, cercando di ucciderla.

Oggi invece ecco il nuovo trailer chiamato "Mad Jack" che potete vedere nel link sopra, e che mostra un feroce scontro fra quei due tipetti in foto, ma sopratutto ci fa luce in modo più chiaro sul sistema di controllo in alcune parti di gioco. Questo sistema ahimé si serve di tanti QTE proprio come il suo predecessore Fahrenheit, anche se per fortuna con più stile ed in modo meno caotico. Vedremo a questo punto come la critica accoglierà a fine anno un prodotto parzialmente basato su questi espedienti, visto che fino adesso le produzioni che ne fanno largo uso (come Ninja Blade) non hanno certo ricevuto chissà che onori.

Aspettiamo comunque indicazioni utili, magari proprio fra pochi giorni all' E³di Los Angeles. Il progetto si fa sempre più interessante.. torneremo a parlarne quindi in seguito.


Il poster-locandina di Heavy Rain: La scritta in inglese recita: "Quanto siete disposti a fare per salvare qualcuno che amate?"



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mercoledì 13 maggio 2009

Sony e PSN verso il grande cambiamento..

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Sony ha perso ormai già da un po' la sua tipica arroganza da dominatrice assoluta del settore (ricordate? "La next generation inizierà quando lo vogliamo noi" ecc..). Di errori ne sono stati fatti e tanti, di teste ne sono cadute parecchie, da Ken Kutaragi a Harrison e cosi via, fino al recente abbandono di Reeves che ha lasciato il posto a House, peraltro uno degli autori della prima grande PlayStation quindi non certo un novellino. Gli introiti finanziari sono mancati e mancano tuttora, visto che proprio oggi la stessa compagnia ha annunciato perdite nell'anno fiscale passato di ben un miliardo di dollari con la divisione giochi che è scesa del 18%..

La situazione attuale la vediamo tutti: non lotta più per accaparrarsi esclusive di qualità, accontentandosi invece di produzioni secondarie riservate magari ad un solo territorio come la presunta esclusività di Ghostbusters, titolo peraltro probabilmente mediocre. Non contenta del suo stato, la cara Sony spende tantissimo in produzioni infruttuose come Little Big Planet e Killzone 2, dimostrando sempre più di aver perso la bussola. A me quasi viene pena, perché in fin dei conti ci sono cresciuto con questo marchio, PlayStation infatti per me ha rappresentato la maturità videoludica, ovvero quella console che mi ha distaccato dal grembo accogliente dei vecchi videogames per farmi confrontare con produzioni come Resident Evil e Tomb Raider, God of War e sopratutto GranTurismo, il gioco forse che ho giocato di più insieme a Pes 3 (37 Master League di fila..).

Sappiamo tutti che per il gigante giapponese il mercato è ormai compromesso, e dispiace vederla pure proporsi l'impossibile ovvero piazzare nell'anno fiscale appena iniziato la cifra di ben 15 milioni di console vendute. Non è possibile senza un taglio di prezzo, e nonostante provi a fare promozioni con due o tre giochi allegati questo non basta perché la spesa richiesta è sempre la stessa. Insomma PlayStation 3 DEVE scendere di prezzo!

A sentire però le ultime dichiarazioni rilasciate nel corso di una recente intervista a Nikkei Electronics Asia da parte di Howard Stringer ovvero il CEO di Sony Corporation, ecco sparire ancora una volta questa speranza, nonostante è evidente dalle sue parole il senso di disfatta, ancor maggiore se vogliamo è la consapevolezza di aver perso non solo il mercato e parte del denaro investito, ma anche tante buone e possibili idee, occasioni che ora con un colpo di coda Sony cercherà di farsi ripresentare. Un sistema perfettamente multimediale come Ps3 ed il suo servizio online gratuito potenzialmente non aveva limiti nelle possibilità, ma Sony non ha nemmeno centrato quella "multimedialità" che contraddistingueva il perno base dove sviluppare PlayStation 3, facendosi anticipare (almeno in Europa) addirittura da Microsoft con il noleggio film e chissà addirittura Nintendo ed il suo servizio online da discount. Tuttavia dicevo in questi mesi sembra che la compagnia si sia messa al lavoro a nostra insaputa per un qualcosa davvero di epocale, che possiamo leggere nelle stesse parole riassuntive di Stringer:

"Abbiamo sviluppato una nuova, incredibile tecnologia per PS3, ma a costi davvero elevati. Ora però abbiamo adottato un approccio leggermente differente e stiamo evolvendo la console in una piattaforma per servizi web. Il prossimo passo sarà espandere il PSN ad altri tipi di hardware, dal momento che il numero di PS3 vendute pone purtroppo un limite alla diffusione del network stesso."

Quindi vedremo un innalzamento di contenuti basati sull'asse di PlayStation Network e sulla prima utilizzatrice di questo sistema, ovvero proprio la bistrattata PlayStation 3 che potrebbe cosi ritrovarsi magari già l'anno prossimo con il miglior sistema d'intrattenimento almeno per completezza e servizio. Probabilmente non sarà fatto tutto in casa, nonostante il colosso nipponico è proprietario di parecchi monicker come la più grande azienda discografica del mondo, la Sony Music e sopratutto la Sony Pictures Entertainment, ovvero Columbia e MGM su tutte.
Insomma se riuscisse per davvero a migliorare il servizio, non dedicandolo solo ai videogames dove comunque se la cavicchia più che bene, trasformandolo in una sorta di Itunes raggiungibile non solo dalle console ma anche dai Walkman di nuova generazione e dai cellulari Sony Ericsson allora davvero si potrebbe vedere la stella della fortuna tornare ad aleggiare attorno le produzioni di questa società.
Insomma è con un’ottica di miglioramento ed espansione quindi che Stringer si è detto intenzionato a trasformare il PlayStation Network di Sony in un servizio che non sia legato al solo e prevalentemente intrattenimento videoludico, ma in un qualcosa che coinvolge l'entertainment a 360°. Pensandoci bene in questo senso l’implementazione ed il supporto di Home, ovvero un Social Network (PlayStation Home) e di due servizi dedicati all’intrattenimento (uno per la musica ed uno per i film) rifletterebbero appieno la strategia di Sony.

A questo punto il prossimo passo della compagnia sarebbe quello di espandere il servizio offerto dal Network, trasformandolo da un “closed system” in un “open system”, cioè un sistema non solo confinato alle piattaforme ludiche ma a qualcosa che sia implementato sempre più nella tecnologia multimediale offerta da Sony. Insomma, si è ben compresa la volontà di mettere il sistema Network al centro del suo universo, presso il quale tutte le sue apparecchiature elettroniche troveranno materiale, musica, games o film da poter scaricare, creando un sistema distribuitivo di nuova generazione. Addirittura, ma questa è una teoria, potrebbe abbracciare anche altri marchi e quindi non solo vincolato ai prodotti Sony, ma questa è pura speculazione in quanto è vero che amplierebbe le possibilità di distribuzione ma non è da dimenticare che Sony stessa è anche un costruttore tecnologico che ha interessi nel piazzare più vendite possibili.

Eppure qualcosa nell'aria si muove, infatti la dichiarazione più succulenta dell'intera intervista ad Howard Stringer, che tocca temi ampi tanto da spaziare in tutto l'attuale settore tecnologico, è di quelle da ricordare: secondo Stringer, se Sony avesse abbracciato anni fa i sistemi open liberandosi di DRM e affini oggi avrebbe potuto detenere il primato nell'ecosistema della vendita di musica e di portable media player a discapito di Apple. Molte persone hanno pensato che il servizio di download Sony fosse condannato proprio per questo motivo, ma comunque ora potrebbe risorgere a nuova vita proprio nella forma del PlayStation Network. Il DRM è basato su Marlin, un open scheme sviluppato da compagnie produttrici di elettronica di consumo e altri tipi di aziende. "Tutto questo cosa significa?" dice Stringer, "Molto semplice, che abbiamo iniziato la transizione da un sistema chiuso ad uno aperto". E' scusate se è poco!!

Lo stesso Stringer ha lodi ed ammirazione pure per Nintendo, che si notano quando afferma che "il Wii di Nintendo è un eccellente esempio di allargamento del mercato, in quanto non hanno sviluppato nessuna tecnologia unica, ma semplicemente realizzato che c'era della domanda potenziale per qualcosa di differente dai videogiochi convenzionali, e pensato a come soddisfare richieste differenti da parte di gruppi addirittura d'età variabile".

Stringer ha espresso poi le sue idee in materia del rapporto tra tecnologia e sistemi privi di lucchetti DRM. Secondo il dirigente è proprio da qui che si deve partire per rilanciare le sorti dell'economia, prospettando un'insolita svolta ovviamente ancora tutta da confermare.
Sony quindi, tramite queste parole sembra aver raggiunto e superato la fase del "pentimento" arrivando addirittura a comprendere l'impossibile, ovvero che le tecnologie DRM rappresentano un fallimento, considerando che molte delle maggiori entità dell'industria dei contenuti musicali hanno intrapreso un vero e proprio cambio di rotta varando alternative DRM-free. Che sia arrivata l'ora di un insperato cambio di rotta in casa Sony, che fino a ieri era uno dei maggiori simboli della "protezione" alle sue produzioni? Sarà davvero una svolta quella che seguirà alle parole di Stringer? Difficile a dirsi, ma se alle parole seguiranno i fatti, gli scenari futuri potrebbero essere davvero interessanti. Un'eventuale apertura verso un ecosistema open non potrebbe che giovare a Sony, reduce anche dal non fortunatissimo impatto sul mercato della PS3, modificando radicalmente certi scenari contemporanei che vedono il vecchio sistema arrancare sempre di più in favore di una rinascita del digital delivering. Sappiamo tutti come in ambito videludico questo sia ancora troppo poco applicabile, ma chissà che questa non sia davvero l'ultima generazione dei supporti cosi come li conosciamo?

(danleroi)