lunedì 20 aprile 2009

Storie di piccoli grandi re.. Little King's Story!!

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C'era una volta un ragazzo timido e solitario di nome Corobo, un giovane che al contrario di voi che leggete amava trascorrere il proprio tempo libero passeggiando qua e la nella foresta. Gusti discutibili certo, penserete che cavolo avrà da fare nella foresta tutto il tempo? Come sempre siete dei malpensanti, non ha nessuna piantagione di "piantine profumate" da coltivare e.. ok, torniamo in tema. Dicevamo, Corobo mentre gironzolava fra le fronde infinite degli alberi s'imbatte un giorno in una scintillante corona d'oro che trova appoggiata in terra. Voi che fareste, la lascereste li alla mercé chiunque? Ma proprio no, infatti anche Corobo non ci pensa su due volte e mentre la raccoglie pensa già probabilmente a chi del mercato nero rivenderla, salvo poi rendersi conto che se lui ha una corona (non la birra ovviamente) significa che.. è un Re! Perché non approfittarne quindi?
Little King’s Story si presenta a noi con queste premesse, ma come si porge nella sostanza? Catalogabile come gioco di ruolo e di strategia, tramite il piccolo e buffo Re Corobo dovremo provare ad allargare i confini del nostro regno ed espandere la popolazione accrescendo cosi la propria forza lavoro al fine di creare una comunità vasta e perfettamente organizzata, naturalmente tutto sotto al nostro dominio, sia chiaro.

All'inizio del gioco stanzieremo nel nostro piccolo e sparuto villaggio, con pochi e limitati sudditi, con i quali presto ci renderemo conto del nostro potere di regnante: infatti saremo in grado di ordinare loro tutto quel che vogliamo (ehm.. proprio tutto tutto no..). Il problema è che per mandare avanti il regno servono persone e ruoli specifici e importanti, che ricoprano tutte le possibili istituzioni in modo da creare via via una società più vasta quanto più in grado di compiere compiti di diversa natura. Quindi si va dai muratori ai falegnami, ai minatori e cosi via tutti rappresentano un importate tassello in grado di definire con precisione un perfetto ed ordinato sistema. Più questo è efficiente e maggiori saranno le nostre capacità di compiere delle imprese. Ovviamente si cerca sempre d'arrangiarsi, infatti toccherà proprio al nostro piccolo Re andarsene in giro ad esplorare il mondo (poveriiino! gli altri a spaccarsi la schiena..) in cerca di nuovi materiali e territori. Naturalmente non saremo soli ma anzi possiamo essere accompagnati da parecchi compagni di viaggio specializzati ognuno del proprio mestiere, per esempio dal soldato addestrato per difendere la nostra incolumità ai demolitori per rimuovere eventuali ostacoli che c'intralciano il cammino. Il sodalizio con questo team diventa man mano molto più compatto di quello che inizialmente si crede, creando una squadra affiatata e perfettamente integrata. Perdere un solo tassello potrebbe cosi limitare momentaneamente il nostro potere, ma anche privarci di un solido e valido alleato, infatti più avanti non di rado saremo chiamati a fare i conti con la nostra coscienza in situazioni che eventualmente potrebbero essere risolte più velocemente con il sacrificio di uno dei sudditi al seguito del nostro team.

Fortunatamente non saremo soli a gestire, ma tramite il nostro fido cavaliere Howser che dalla schiena di una mucca (quindi un muccaliere..) ci aiuta con le costruzioni ed i compiti di gestione facendoci da secondo, Liam ci elargisce consigli e dritte mentre Berde si occupa dei salvataggi e cosi via, tutti essenziali per poterci cavarci d'impiccio da situazioni intricate o migliorare la familiarità con il gameplay di gioco. L'interfaccia con la quale comandare i nostri uomini è molto ma molto semplice quanto perfettamente funzionale, non dando cosi mai il senso di leggerezza tipico delle produzioni casual ma anzi riesce a porsi sempre in modo piuttosto accattivante. Per il controllo sappiamo quindi che movimenti di Corobo sono adibiti alla leva analogica, mentre con i tasti A e B possiamo richiamare ed ordinare ai sudditi il percorso, naturalmente facilitati dal consueto puntamento a schermo. Quindi comandi piuttosto "naturali" per l'uso del wiimote.
Altra cosa interessante sono i regni rivali, che sembra siano ben sette, ognuno con la propria cultura ed i loro regnanti. Ovviamente siamo chiamati ad unificare questi regni sotto il nostro dominio (azz.. il piccolo despota espansionista!) facendoci sotto con l'ingegno e quando richiesto con la spada.
La colonna sonora sembra principalmente contenere pezzi di musica classica remixata in modo da essere quantomeno attinente con l'atmosfera epica e volutamente ilare del titolo. Andiamo quindi su musiche prese a piè mani dalle composizioni di Ravel, Bizet e Beethoven. Diverte oltremodo il l'accostamento fra il buffo tratto del character e level design di Little King's Story unito a questi più seri e importanti brani.

Quindi, tirando una bella riga di analisi: Little King’s Story è un gioco di ruolo atipico, con forti tratti gestionali e cenni strategici che lo portano in quel soave e rarissimo campo del "mai visto prima" o perlomeno prendendo qua e là riesce a costruire un qualcosa a suo modo unico. La cosa divertente è che gli autori di questo titolo nel loro pedigreé hanno sviluppato titoli estremamente canonici e consolidati come le serie di Harvest Moon, Dragon Quest e Final Fantasy. Questo dimostra quanto siano a volte dannosi e limitativi i cosiddetti "seguiti dei seguiti" che obbligano a certe procedure consuete gli artisti che magari darebbero il meglio di se in piena libertà espressiva.
Il comparto tecnico è essenziale ma brillante, fresco e coinvolgente, pienamente immersivo e bisogna dire sicuramente riuscito. Le varie missioni da affrontare ed i pazzi personaggi del gioco che incontreremo saranno in grado di trasportarci nell'avventura per giorni e giorni a venire, unendo il tutto con un gameplay fresco, semplice ma efficiente quanto articolato nella sostanza. Ormai l'uscita è imminente, tenetevi il portafogli in mano e compratelo, stavolta non si può davvero rimanere delusi.

Un enorme plauso ancora per Cing che si è messa allo sviluppo di un titolo del genere. Se su Wii qualcuno la prendesse di esempio probabilmente non avremo tutta questa produzione scadente oggi. Una software house magistrale, autrice di Another Code e Hotel Dusk. Complimenti davvero..



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domenica 19 aprile 2009

The Conduit e la fine del Japan Gaming


Lo strano clamore su siti e riviste specializzate riguardo a The Conduit indispettisce alcune frange di utenza prettamente filo-orientale che vedono il Wii come ultima roccaforte del Japan-Gaming.

L'arrivo di The Conduit in merito, se dovesse per davvero rappresentare un successo, potrebbe indurre molte società a sviluppare fps o tps direttamente per il Wii, di fatto annullando l'ultimo residuo dei giochi tipici da console. Una situazione apocalittica certo, ma assolutamente possibile, che costringerebbe ad un rapido abbandono o riadattamento molta utenza che al momento non è quantificabile in quanto di solito non è quella che utilizza forum o qualunque altro mezzo comunicativo, ma resta nell'ombra in attesa di un qualcosa che li spinga a comprare un nuovo sistema.

Del resto la situazione comatosa nel quale riversano le produzioni giapponesi in questa generazione ha messo parecchie persone in allarme, in quanto proprio il Wii sembrava oggi l'unica console in grado di raccogliere quanto di buono ci è arrivato negli anni da Dreamcast, Gamecube e sopratutto PlayStation 2 ed evitare quindi la totale estinzione del genere. Purtroppo la palese incapacità di Xbox 360 di assumere connotati orientali e il mezzo fallimento produttivo di PlayStation 3 altro non fanno che relegare ad una console nata per essere casual il pesante fardello di salvare il tipico console gaming di matrice orientale, che se da una parte trionfa ancora sulle console portatili, dall'altra continua a porgere il fianco in quelle casalinghe e man mano sparire dai riflettori.

Chiaro che i motivi per cui rapidamente si è arrivati a questo derivano essenzialmente dal successo di Xbox 360 e dello stile PC sulla autolesionista Sony e PlayStation 3, ma lo tsunami derivato dal loro conflitto sta velocemente abbattendo quello che per anni abbiamo tanto e con passione seguito. I costi produttivi alle stelle per noi consolari non sono un problema, ci va anche bene la grafica da Wii, e quasi ci sentivamo tranquilli proprio per questo ma cosa succederebbe se The Conduit o un qualunque altro sparatutto in prima persona riuscisse ad avere un grande successo sul Nintendo Wii?


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Recentemente le abbiamo viste di ogni: MGS4 che aveva gameplay e tonalità ricordanti il tratto occidentale, Square-Enix che produce rts per PC, titoli eccellenti per il Wii ignorati dalla stampa specializzata in favore dell'ennesimo ca**o di sparatutto grezzo e stupido, insomma quanto potremo resistere ad uno Zelda con Link in soggettiva ed uno sparacastagne in mano? O Mario Fps che lancia fireball per abbattere i goomba?
Sia ben chiaro qui nessuno accusa di niente The Conduit, ma la sua presenza incute timore in chi si è visto in due anni portare via i generi che più apprezzava e che non si raccapezza di fronte a tonnellate di videogiochi dallo stile più vicino agli ambienti pc ed occidentali pur trovandosi su console. Ecco quindi il motivo di una eventuale ostilità di molti, me compreso.

Cosa ne pensate in merito? Ok, forse non sarà un titolo epocale e probabilmente è atteso solo da una certa schiera di utenza rispetto ad un altra. Probabilmente non venderà moltissimo per le poche attinenze concettuali con il resto della produzione Wii e della sua maggiore utenza, finendo insomma come Madworld e Overkill, ritenuti da molti come dei mezzi flop alle vendite. Però quello che volevo far notare è proprio la pericolosità di un suo avvento. Perché quasi finire per sperare che sia un fallimento nonostante probabilmente lo giocheremo tutti ben volentieri, anche perché ci porterebbe chissà il ricordo di un tempo dove la grande N aveva la firma (tramite Rare) sui più grandi fps mai apparsi in circolazione, come Perfect Dark e 007 Goldeneye.

(danleroi)

mercoledì 15 aprile 2009

Censura di Stato



SOSPESO IL VIGNETTISTA VAURO SENESI DA ANNOZERO!!
LA VERGOGNA DI UNA ITALIA ORMAI SOTTO REGIME MAFIOSO CHE CERCA DI BLOCCARE L'INFORMAZIONE.


Con l'esclusione di Vauro si cerca di spaventare la troupe di Annozero e ricondurli entro certi canoni. E' una schifosa e vergognosa azione di censura ED ABUSO DI POTERE IN BARBA AI MILIONI DI ASCOLTATORI CHE LA GUARDANO ANCHE PER LA PUNGENTE SATIRA DEL VIGNETTISTA. Se si tratta di servizio pubblico come tanto amano ribadire, come si permettono di decidere la sospensione dell'artista apprezzatissimo dallo stesso pubblico? Questa è l'ennesima vergogna di questo paese e del suo governo MAFIOSO e PIDUISTA, che limita e probabilmente distrugge l'ultimo baluardo di libera informazione televisiva che agli effetti è l'unica che davvero conta.
Un azione schifosamente premeditata che dimostra ulteriormente come ormai siamo alla disfatta assoluta. La P2 ha vinto e l'Italia è definitivamente in mano loro.


- SANTORO AL DIRETTORE GENERALE RAI: "QUESTA è CENSURA!!"

Una lettera a Michele Santoro, un'altra ai direttori del Tg3 Antonio Di Bella e del Tg2 Antonio Marano per invitarli ad attivare ''i necessari e doverosi riequilibri informativi specificatamente in ordine ai servizi andati in onda dall'Abruzzo''; la sospensione ''in via cautelativa e da subito'' del vignettista Vauro.

Queste le decisioni del direttore generale della Rai, Mauro Masi, dopo la riunione che si e' svolta stamane a viale Mazzini, con, tra gli altri, il presidente Paolo Garimberti e l'ufficio legale Rai. Dopo aver esaminato, ''alla luce delle normative di legge vigenti e i regolamenti aziendali'' la puntata di giovedi' scorso di Annozero sul terremoto in Abruzzo, ''fatte salve - si legge in una nota - le valutazioni di competenza del Cda, il direttore generale ha inviato a Michele Santoro e ai direttori del Tg3, Antonio Di Bella e di Rai 2, Antonio Marano, una lettera sulla necessita' che sin dalla prossima puntata siano attivati i necessari e doverosi riequilibri informativi specificatamente in ordine ai servizi andati in onda dall'Abruzzo. Non sono stati invece ravvisati sostanziali elementi di squilibrio nel dibattito svolto in studio nel corso della trasmissione''.

''Sempre in relazione alla puntata di giovedi' scorso - prosegue la Rai - e' stata invece valutata gravemente lesiva dei sentimenti di pieta' dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico la vignetta di Vauro Senesi 'Aumento delle cubature. Dei cimiteri'. Il direttore generale ha quindi comunicato ai direttori Antonio Di Bella e Antonio Marano e allo stesso Senesi che la Rai in via cautelativa e da subito non intende avvalersi delle prestazioni dello stesso Vauro Senesi''.


-SANTORO A MASI, SOSPENSIONE VAURO EQUIVALE A CENSURA

Sospendere Vauro rappresenta una censura ''che produce una grave ferita per il nostro pubblico e per l'immagine della Rai. La invito a soprassedervi''.

Cosi' il conduttore di Annozero in una lettera inviata al direttore generale Rai Mauro Masi e per conoscenza ai direttori di Raidue e del tg3, Antonio Marano e Antonio Di Bella.

Santoro nella lettera respinge tutti gli addebiti ''in quanto sono certo - dice - di aver esercitato con i miei collaboratori la professione di giornalista con grande correttezza''.

''Inoltre faccio presente che - prosegue il conduttore - alla mia redazione non sono pervenute richieste di rettifica o annunci di iniziative legali da parte di alcuno. Le ricordo come la stessa Rai abbia recentemente riconosciuto che l'autonomia del giornalista non puo' essere menomata, nemmeno dall'editore. Riguardo ai rilievi sui singoli servizi ribadisco che l'equilibrio di una trasmissione deve essere valutato nel suo complesso, nel generale contesto dell'informazione offerta dal servizio pubblico e valutando nel merito se cio' che si descrive o si narra sia vero o falso''.

''Le nostre critiche alla mancata pianificazione dei soccorsi - sottolinea Santoro - trovano ampia conferma nei giornali di tutto il mondo. Lo stesso Enzo Boschi, presente in trasmissione, presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, facente parte della Commissione Grandi rischi ed uno dei massimi esperti italiani in materia di eventi sismici e di Protezione Civile, ha piu' volte sottolineato: ''Santoro ha ragione a fare questi rilievi''.

Tutto cio' non sminuisce il comportamento straordinario dei soccorritori dopo che si e' verificato il terremoto, comportamento che nessuno di noi ha mai messo in discussione e che siamo pronti a ribadire in tutte le circostanze''.



-RIZZO NERVO: SPETTA AL CDA E NON AL DG GIUDICARE VIOLAZIONI.

Spetta al Consiglio di amministrazione e non al direttore generale della Rai decidere sulle violazioni di una trasmissione televisiva rispetto ai suoi indirizzi editoriali. Lo sottolinea in una nota il consigliere di amministrazione Rai, Nino Rizzo Nervo dopo la decisione del dg Mauro Masi di sospendere il vignettista di Annozero Vauro e la lettera inviata al conduttore Santoro per un riequilibrio nei servizi esterni della trasmissione.

''Pensavo che in Rai - osserva Rizzo Nervo - fosse stato nominato un direttore generale e non un Grande Inquisitore.

Il prof. Masi si e' insediato a viale Mazzini il 6 aprile e in soli sette giorni lavorativi ha nell'ordine: messo sotto inchiesta Anno Zero, sospeso Vauro e inviato al giudizio del Comitato etico dell'azienda una puntata di Report che, a quanto sembra, non era piaciuta al ministro Tremonti.

Torquemada sarebbe stato piu' cauto''.

''Invito il direttore generale - continua il consigliere - ad occuparsi piuttosto dell'azienda, di come reperire maggiori risorse in un anno di crisi, degli accordi scaduti e da rinnovare, dello sviluppo del digitale terrestre, di come affrontare le recenti decisioni dell'Agcom sulle frequenze, di predisporre tutti gli strumenti idonei per combattere l'evasione del canone e, soprattutto, di rileggersi la legge sui poteri e le competenze del direttore generale e del consiglio di amministrazione: e' il consiglio ad esempio che e' chiamato a svolgere 'le funzioni di controllo e di garanzia circa il corretto adempimento delle finalita' e degli obblighi del servizio pubblico radiotelevisivo'. E tra le finalita' di un servizio pubblico nel settore della comunicazione vi e' sicuramente quella di difendere e di garantire il diritto principe di qualsiasi democrazia: la liberta' di espressione. Spetta dunque solo al consiglio e a nessun altro organismo aziendale, singolo o collegiale, l'accertamento di eventuali violazioni degli indirizzi editoriali e invito pertanto la direzione generale a revocare qualsiasi decisione assunta per eccesso di potere infrangendo la normativa aziendale''.

''Se l'iniziativa contro Report mortifica chi crede nel ruolo positivo dell'informazione ed in particolare del giornalismo di inchiesta, quando e' serio e documentato come e' sempre stato quello della Gabanelli, la sospensione di Vauro non e' solo grave ma - conclude Rizzo Nervo - sfiora purtroppo il senso del ridicolo perche' rivela un allarmante deficit culturale.

Suggerisco al prof.Masi di leggere un libretto di Moni Ovadia 'L'umorismo ebraico in otto lezioni e duecento storielle'.

Scoprira' che la satira e l'ironia possono essere alimentate anche dalle situazioni piu' tragiche di dolore e di sofferenza''.


-DI PIETRO: INFORMAZIONE DI REGIME PRETENDE RIPARAZIONE

''Basta ipocrisie e sotterfugi. A L'Aquila sono crollati edifici pubblici, tra cui l'ospedale e la casa dello studente, e tutti sapevano, in anticipo, che stavano per crollare, come tutti sapevano che le scosse si ripetevano ormai da tempo. Questo gli studenti lo stanno raccontando con la loro schietta testimonianza. Il fatto che la libera informazione, come e' successo con Annozero lo abbia evidenziato e' un bene per evitare che in futuro questa tragedia accada nuovamente''. Lo afferma in una nota il Presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro aggiungendo che ora ''l'informazione di regime pretende, addirittura, una puntata di riparazione, pur non essendoci nulla da riparare, ma piuttosto da ribadire. E cioe' che le conseguenze del terremoto avrebbero potuto essere evitate o, quantomeno, attenuate se ci fosse stata piu' attenzione e una reale azione preventiva''.


-DE MAGISTRIS: SU VAURO DERIVA NEO-AUTORITARIA

''La deriva neo-autoritaria nel nostro Paese e' sempre piu'' evidente. E' in atto da tempo una campagna di regime tesa a neutralizzare il dissenso pacifico al pensiero unico''. E' quanto afferma Luigi De Magistris, candidato Idv alle prossime elezioni europee.

''Chi osa pensarla diversamente dal manovratore di turno, portando ossequio alla Costituzione Repubblicana, viene punito con manifestazioni di indubbia violenza morale - prosegue -. Accade nei confronti di magistrati come di giornalisti, nei confronti del mondo del lavoro e finanche della satira. Sta a chi ha a cuore la democrazia e lo Stato di diritto praticare una pacifica resistenza costituzionale.

A Vauro un abbraccio carico d'affetto e solidarieta' piena''.

(fonti varie e danleroi)

sabato 11 aprile 2009

Belle figure di merda all'italiana..

http://www.instablog.org/blogpress/art/ultimora/berlusconi.jpg

La regina fa fare brutta figura a Silvio Berlusconi - La stampa inglese si chiede: Ma come diavolo è finito al comando di un così grande Paese?
Pubblicato venerdì 3 aprile 2009 sul The Daily Telegraph

Ecco il video su YOU TUBE

Se servisse un’ulteriore dimostrazione di quanto sappia essere semplicemente fantastica la Regina, basta guardare come questa settimana Elisabetta II ha trattato il Primo Ministro italiano con fulminante disprezzo. In quello che è diventato un tipico “caso da YouTube” (l’espressione che i quotidiani riservano per fatti che sono sfuggiti alla loro attenzione e che poi hanno trovato sulla rete), sua maestà ha reagito perfettamente quando il nano vigliacco ha cominciato a sbraitare durante un servizio fotografico con gli altri leader mondiali del G20 a Buckingam Palace.

Berlusconi ha cominciato a urlare “Mr Obama, Mr Obama!”. Un imbarazzato Presidente degli USA ha cercato di calmare Silvio rispondendo con voce molto più pacata. La Regina si è quindi voltata, ha sospirato ed allargato le braccia con frustrazione, dicendo: “Ma cosa succede? Perché deve urlare in questo modo?”.

L’Italia è talmente un bel Paese, perché continua imperterrita a ritrovarsi governata da questo uomo? La nazione che ci ha dato i Romani, la Peroni, la pasta, il parmigiano, il Rinascimento, la Galleria degli Uffizi a Firenze, Gina Lollobrigida, Gucci e la Ferrari, ha anche lottato per poter fare un appropriato uso di questo business della democrazia. E’ forse perché la nazione nella sua forma attuale è una costruzione relativamente recente? Può darsi.

Qualunque sia la ragione, gli Italiani sono finiti troppe volte con Berlusconi al potere perché possa continuare a considerarsi un incidente.

Il suo dominio è forse il riflesso su questo dato di fatto, ovvero che la vita e la cultura italiana funzionano, nel modo più inaspettato, in parte perché la vita pubblica è caotica e poco seria? In effetti, forse ciò si adatta perfettamente agli italiani perché significa che possono evitarsi il fastidio di prendere sul serio la vicende nazionali e concentrarsi invece sulla famiglia, sugli amici e sul proprio vicinato, sulla propria città od al massimo regione? Hmmm…non saprei dire.

O continua a vincere semplicemente perché possiede la maggioranza delle stazioni televisive italiane? Piuttosto probabile.

Iain Martin - The Daily Telegraph


Articolo originale:
If any more evidence were needed of just how fantastic the Queen is, it has been revealed that this week she treated the Italian Prime Minister with withering contempt. In what has become "a YouTube sensation" (the phrase reserved by newspapers for things they have missed and then found on the internet) she reacted perfectly when the pint-sized poltroon started shouting at a photo-session taking place with other G20 world leaders at Buckingham Palace.Berlusconi shouted "Mr Obama, Mr Obama!" An embarrassed US President tried to calm Silvio by responding at a much lower volume. The Queen then turned around, sighed and raised her arms in frustration, saying: "What is it? Why does he have to shout?"


Italy is such a great country. But why does it keep finding itself governed by this man? The land which gave us the Romans, Peroni, Pasta, Parmesan, the Renaissance, the Uffizi gallery in Florence, Gina Lollobrigida, Gucci and Ferrari, has struggled to get a proper hang of this democracy business. Is that because the country in its present form is a relatively recent construct? Perhaps.

Either way, the Italians have ended up with Berlusconi in charge too many times for it to be an accident.

Is his dominance a reflection on the reality that Italian life and culture works, in the most unexpected way, partly because its public life is chaotic and cartoonish? Doesn't this actually suit Italians, because it means that they can avoid the hassle of taking national life seriously and concentrate instead on family, friends and their neighbourhood, town or at most region? Hmmm... don't know.

Or does he keep winning simply because he owns a majority of the Italian television stations? Quite possibly.

Iain Martin - The Daily Telegraph


martedì 7 aprile 2009

Madworld ed il console gaming che non c'é più..


http://wiimedia.ign.com/wii/image/article/875/875033/madworld-pics-20080519111054869_640w.jpg

Madworld sarà un fallimento, Madworld sarà un successo. Presto faranno una serie di titoli incentrati su questo concept. Madworld ed ancora Madworld! Si salva dal baratro perché famoso. Tutti lo citano ma non ne conoscono la vera natura, cosa si nasconde dietro quella grafica alla Sin City? Quale messaggio trasporta nascosto da tonnellate di volgarità e violenza? Quando ho i primi voti in giro mi sono preoccupato, pensavo ad un prodotto piuttosto standard, con forti richiami al videogaming attuale e quindi spoglio ma cosmeticamente bello come un altro Afro Samurai. Insomma il classico titolo che magari si dimostra un bel lavoro ma che non era nulla di che, niente di nuovo che passi sotto il ponte.
Invece pur innovando anche lui poco e ci mancherebbe, vista l'estinzione dei prodotti innovativi dei tempi odierni, ripropone un qualcosa che fino adesso si era visto poco, o meglio era finito di lato, nello sgabuzzino, nel ripostiglio del vecchio videogame d'autore, quel posto dove si trovano decine e decine di capolavori o mezzi capolavori che sono stati messi da parte perché ritenuti "troppo arcade".

Ed è proprio questo il punto, il gioco arcade è morto, lunga vita al gioco arcade. Dovrebbe essere ora leggendario, quasi come quelle rare apparizioni di generi estinti come lo shot 'em up con le navicelle alla G-Darius. Invece no, proprio su Wii piovono le critiche peggiori contro i Rail game, tipiche espressioni arcade del videogame. Ovvio, l'arcade è morto, però si tende a glorificare il Dreamcast, una console prevalentemente arcade, e si fa un po' di confusione. La verità è che il ciclico cambio generazionale dell'utenza ha portato la dimenticanza di questo genere, mentre i vecchi dinosauri che non hanno ancora appeso il pad al chiodo sono fossilizzati sui vecchi giochi e non riescono nemmeno più a vedere quando uno di questi ma in chiave tecnica moderna si ripropone. Questo è Madworld, ovvero il divertimento estinto di un genere che non brillava da tempo. La sublimazione di un opera ricca nel contenuto ma povera nell'estetica come God Hand, con il quale ovviamente condivide gli autori e buona parte del gameplay.

Questa volta hanno davvero fatto un bel lavoro perché tutto è rifinito alla perfezione e si sposa magicamente con i controlli del Wii. Credo che già questo basti per dargli quel senso di esclusività visto che il concept da cui attinge è freschissimo grazie ai comandi del Wiimote quanto al tempo stesso vecchio come il videogame stesso per l'aurea che emana. Pestare a ripetizione in modo creativo è quanto di più bello si sia visto dai tempi di Street of Rage, e le varie dinamiche di uccisione non danno mai quel senso di deja vu tipico di questi titoli. L'ilarità di fondo, il design artistico, i commenti volgari e tutto ciò che ne fa un gioco estremamente violento svolge solo da splendido corredo ad un prodotto di per se perfetto per quello che vuole proporre, ovvero una esperienza di gioco estremamente arcade, e solo e sempre ARCADE applicata ad un contesto che trasuda piena golden age del videogame. Probabilmente visto che nella generazione attuale il tratto arcade è odiato da buona parte della critica ecco piovere recensioni non sempre così positive come quella recente di EDGE che gli ha mollato un bel "sei.

Io trovo pazzesco che venga criticato il videogame nella sua forma arcade anche quando si tratta di sparatutto su binari, quando il videogame arcade altro non è che il tipico console gaming! Ed in giro si leggono pareri entusiastici su The Conduit che di console gaming ha un fico secco?? Che fine hanno fatto i vecchi videogiochi console? Che fine hanno fatto i vecchi videogiocatori da console? Sono sempre di meno, non hanno avuto un degno ricambio generazionale e vegetano come dinosauri nei musei. Nel frattempo la critica si lascia andare nella sue castronerie. Va bene Madworld che è un titolo famoso, ma gli altri? Fucilati.. fanno recensioni di giochi console e puniscono il console gaming. Un controsenso da oscar. Invece produzioni come Riddick per esempio, che hanno una chiara produzione derivativa Pc si prenderà il suo "otto" ovunque anche quando sostanzialmente ripropone lo stesso gioco del 2005. Ci sono sempre stati due modi di intendere il videogame, dove si opera l'unico vero distacco dell'utenza. La si può chiamare PC vs. Console, Occidente Vs. Oriente ecc.. I mondi sono questi, ad ognuno i suoi abitanti. Molti si adattano su uno o l'altro pianeta, ma non si può convergerli appieno. Se si valuta con gli occhi di uno le produzioni dell'altro ci si troverà sempre da ridire.

(danleroi)


lunedì 6 aprile 2009

L'imbecille aveva ragione..

Lo sfogo di Gioacchino Giuliani "Qualcuno deve chiedermi scusa"

"Ci sono persone che devono chiedermi scusa e che avranno sulla coscienza il peso di quello che è accaduto". È arrabbiato, distrutto, Gioacchino Giuliani, ricercatore ai laboratori del Gran Sasso dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, che ha messo a punto un sistema in grado di prevedere i terremoti. Nei giorni scorsi lo strumento da lui creato aveva rilevato la presenza massiccia di precursori dei terremoti nella zona di Sulmona, attraverso i livelli di radon liberati dalla terra. Poi il sisma non era avvenuto e lui era stato denunciato per procurato allarme. Ma le sue previsioni, evidentemente, non erano errate, ma soltanto anticipate.

Questa notte non sapevo più a chi rivolgermi, vedevo la situazione che stava precipitando e io non potevo fare nulla perché ho ricevuto un avviso di garanzia per aver detto che ci sarebbe stato un terremoto". Qui ci sono dei morti, cinquantamila persone senzatetto, una situazione drammatica, nemmeno durante i bombardamenti in guerra si vedevano cose del genere. Vedevamo le case muoversi, una sensazione tremenda, anche se per me si aggiungeva la rabbia .

Di me sono state dette delle cose tremende. Mi hanno dato dell'imbecille, perché i terremoti non si possono prevedere. Ma era una situazione creata ad arte. Io adesso non ce la faccio nemmeno a parlare, la situazione è troppo grave. Ma adesso c'è gente che mi deve chiedere scusa.

Al capo della protezione civile Guido Bertolaso: andate a leggere cosa ha dichiarato di me. E poi parlo del sindaco di Sulmona e dell'assessore alla protezione civile. Mi devono chiedere scusa sulle pagine dei giornali nazionali. Queste persone portano sulla coscienza un peso enorme".

(Repubblica)

BERTOLASO????? Il capo della Protezione civile!??? Che cazzo di protezione fa??

Giorni fa infatti Giuliani fu duramente ripreso da Bertolaso per il suo allarmismo!! Il ricercatore dei laboratori del Gran Sasso aveva lanciato l'allarme per un sisma che si preannunciava disastroso!!
«Prevedo un terremoto tremendo» diceva. Solo che aveva sbagliato il giorno, da li la sfiducia della protezione civile. Guido Bertolaso infatti, inviperito, martedì 31 marzo si era scagliato contro «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», chiedendo una severa punizione. Tra gli «imbecilli» ovviamente c'era Giampaolo Giuliani, un tecnico presso i Laboratori nazionali del Gran Sasso che in seguito allo strano sciame sismico che stava interessando l'Abruzzo da due mesi almeno, aveva lanciato l'allarme: la regione sarà colpita domenica 29 marzo da un terremoto «disastroso».
Giuliani infatti è stato denunciato per procurato allarme. E Bertolaso ha ripetuto che «lo sanno tutti che i terremoti non si possono prevedere».

Quante responsabilità ha il governo di questa tragedia? Dovrebbero vergognarsi.
Berlusconi al posto di andare a fare il coglione in giro per il mondo e collezionare brutte figure, resta a gestire la situazione, se ne sei capace.

(danleroi)