venerdì 20 maggio 2011

La Ruota




Hey fratello, guardati intorno.

Riesci a vederlo? E' tutto qui, davanti i nostri occhi.

Non illuderti,

quel che vedi è ciò che loro vogliono farti vedere.

Non hai scampo, è il tuo triste destino.

E' segnato ormai, come quello di tutti noi.

 

Le senti le voci? Loro dicono, promettono, ordinano, manovrano.

Noi siamo solo stupide comparse, come burattini

i cui fili guida sono intrecciati in un meccanismo infernale.

E' una Ruota che gira,

e ne puoi solo seguira la scia, senza alcuna via di fuga.

 

E' tutto reale, perchè Loro conoscono, Loro comandano

mentre tu puoi solo eseguire, rispettare.

Non t'illudere, non hai scampo, segui la ruota,

ascoltami: segui il sentiero,

imponiti di osservare con i loro occhi.

Devi convincerti che è tutto già decretato,

come il firmamento stellare nel cielo.

Siamo stati sottomessi.

 

Qui è tutto reale, non porti domande fratello mio,

non troveresti alcuna risposta.

E' una fede il cui credo è infallibile.

Segui la Ruota, gira con essa,

perchè oltre c'è solo solitudine e disperazione.

Tu pensi, speri, credi, ma sei solamente

un'insulsa marionetta

Sappi che Loro ti osservano, ti guidano.

Loro decidono.

 

Tu esegui, tu rispetti,

questa è l'unica legge che tu debba conoscere.

E' la Ruota che gira, e trascina tutti noi,

Non ribellarti: sarebbe una futile sofferenza.

Ascolta, è tutto vero,

perchè ogni cosa ruota e torna daccapo.

 

E' stato già tutto stabilito,

tu sei solo un ripiego, una effimera comparsa.

Loro muovono i fili.

Loro decidono se meriti la vita o la morte.

Loro sono il mondo, tu un insignificante numero.

 

E' una ruota, e tu ci sei sopra.

Gira assieme a lei, seguila, non ti fidare.

Loro ti scrutano, ti dominano.

Non puoi sfuggire alla Ruota, non puoi nasconderti a loro.

Perchè Loro sono la Ruota.



(Human Waste, 2011)
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giovedì 19 maggio 2011

La Ripresa.

Dopo un certo e lungo periodo di abbandono, Danleroi e Human Waste hanno pensato bene di riprendere il buon vecchio blog in mano, per cercare di rendergli giustizia con nuovi post. Dite, se vi garba, cosa ne pensate del nuovo corso:



L'odore nell'aria concupiva una sensazione strana, 

come se l'intero universo si fosse macchiato di chissà quali colpe.

Forse dentro di me esageravo il tutto,

mischiando il creato con le proprie esule sensazioni. 
 

Poi arrivò la pioggia, il freddo, cominciai a dubitare:

attorno a me il Pensiero riprese il suo cammino.

Lento e piuttosto stanco, osservavo il mio peggior nemico,

quello che tanto avevo cerrcato di fermare in gioventù.
 

Mai però potevo pensare, che esso mi voleva a se,

come se fossi il suo legame, l'unica esistenza.

Fu cosa di un attimo quindi, o almeno credo,

forse giusto il tempo di sbattere una palpebra,

che mi trafisse con la sua lamina pesante e tagliente, 

portandomi alla ragione per cui proposi riflessione.

Mi accorsi così che uno spazio perfettamente quadro

delimitava il mio corpo ignudo e livido,

quasi aderente alla mia stessa ingombrante e fisica persona.


Come prigioniero di una bara e sepolto vivo,

potevo tastare con mani e piedi quelli che probabilmente

erano i vertici concavi delle quattro più importanti tappe

che contraddistinguevano la mia vita e credo quella di ognuno:


Alla mia destra, con la tesa mano, potevo sentire la nascita

e la giovinezza, forse il tramite più vivo, ardito e soave,

oltre il quale gli altri tre vertici sommi fra loro

all'apparenza quasi mancavano di valore.


Ma la gioia quando perde propulsione, diventa riflessione,

che porta l'uomo a quella che chiama maturità, 

l'era del potere e del volere, della scelta e della strada,

della dinastia. Vale la pena, di viverla, per sentirsi uomini.


Si chiude infine con la decadenza, quella che col tempo

porta alla morte, alla privazione ed agli stenti, al malumore, al dolore. 

C'è chi prova la fuga, chi vorrebbe dimostrare che l'illusione

di immortalità ha più valore del reale mestizio,

poichè tanto tutti dobbiamo morire, prima o poi.


Manca ancora un punto all'appello, 

non cercate altrove, vive e si nasconde dentro l'esperienza di ognuno, 

custodito come il processo necessario, fondamentale,

per rimetterci ancora una volta nella giusta via.


Non importa quanti siano, cosa e quali percorsi, o Altrove,

la Ripresa è quella che noi ricordiamo per celebrare noi stessi,

quando sappiamo di esser andati vicino alla fine della via

e sappiamo, poiché ancora in tempo, di poter tornare indietro. 


Somiglia per entusiasmo alla giovinezza, ma fa pensare alla morte;

pare che arrivi per destino, ma la porta invece solo la maturità.

S'innesca tuttavia da sola, quando il nostro subconscio sente il bisogno

ancora una volta, di affrontare la vita, con il coltello fra i denti,

per capire meglio, una volta sconfitti, quanto è bella la morte.



(Danleroi, 2011)
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