venerdì 21 maggio 2010

Le due vie di Olivier Comte


Non so se questa dichiarazione vale qualcosa di più di questa pagina di Blog sulla quale viene riportata, però devo dire che mi piace molto perché fondamentalmente corretta quanto controcorrente alle tipiche lamentele delle varie software house che siamo abituati ad ascoltare. Quale dichiarazione dite voi? Quella del vice presidente e capo vendite e marketing di Namco-Bandai. Si chiama Olivier Comte, ed afferma in sostanza che i videogames oggi sono troppo costosi per il pubblico, perché in realtà dovrebbero aggirarsi sui 40-50 euri al massimo e non i 70 raggiunti di solito. Doh! Apriti cielo! L'idea che propone è quella magari di fare giochi più brevi, di 5 ore massimo, a metà prezzo. Sono d'accordo, anche perché se andate a leggere il mio più recente post su Tomb Raider sostanzialmente proponevo la stessa cosa. Perché pagare tanto per dodici ore di gioco e non fare la metà per metà esperienza? Pensate ad un nuovo Tomb Raider che al posto della solita biblica durata, nel giro di poche ore lo si finisce. Magari con una storia breve correlata e la durata media espressa in chiaro sul retro confezione. Non sarebbe male, perché in sostanza verrebbe offerto materiale sulla scia di quanto le due espansioni di GTAIV hanno già fatto.

Sant'Olivier continua poi con un discorso più ampio, riguardante un secondo sistema di vendita per il videogioco oltre al retail ed il download. Non si capisce molto di quello che vorrebbe dire francamente, perché crea assurdi paragoni con i film e la musica. Questi due media secondo Sant'Olivier hanno ben due possibilità di vendere, rispettivamente per i primi al cinema ed il retail su DVD e BD; i secondi invece tramite i concerti ed ovviamente i DVD e CD. I videogames invece possono vantare esclusivamente il retail, mancando una seconda possibilità per far soldi e ritornare le spese. Il ragionamento fila, però viene da sorridere se pensiamo che a farle è proprio un pezzo grosso di Namco, società che racimola buona parte del fatturato in oriente proprio con gli Arcade da sala giochi. Quello che bisognerebbe chiedere a Comte è proprio questo: perché le Sale Giochi in occidente si sono estinte? Dove la cultura del videogioco ha assunto una certa maniacalità nel possesso di software casalingo se non qui da noi? Di chi è la responsabilità di questo se non delle software house e dei media? La verità è che i paragoni sono fatti male.

Quello ideale andava fatto con le pay tv ed il calcio. Una volta gli stadi traboccavano, ed ogni domenica quando la squadra del cuore giocava in casa era una occasione per poterla seguire. Oggi invece le cose sono diverse, capita che i migliori tifosi stiano a casa sul divano a seguire la Juventus o il Milan, disertando lo stadio. Non è un caso che le squadre si facciano ben pagare dai gestori delle pay tv. Nei videogames la situazione è analoga: nel sistema giapponese, dove la mobilità è costante, le sale giochi non sono mai entrate in crisi davvero e quando lo sono state, questo derivava sempre e solo da una rivalità con le console portatili. In occidente invece la presenza degli arcade nei bar e nelle sale è stato repentinamente sostituito dalla home console, anche perchè il concetto di coin-op è stato danneggiato dal fatto che non offre più un reale distacco qualitativo rispetto a quanto offerto in casa, anzi, negli ultimi quindici anni le cose si sono ampiamente ribaltate. Vi faccio un esempio: Provate ad immaginare che nella Sala Giochi posta nella Piazza della vostra città o paese sia arrivato un nuovo cabinato, che vanta proprietà incredibili a livello tecnico, per esempio con una grafica ed un pannello TV che rendono perfettamente in 3D. Il gioco si chiama molto evocativamente Full 3D Universe e permette una struttura ludica adatta a tutti ma profonda, in modo da non incontrare troppe obiezioni da parte delle diverse frange di videogiocatori. La grafica è spaventosamente bella, mai vista nemmeno sul miglior pc, anche perchè realizzata ad hoc per quella scheda montata nel cabinato stesso. I nuovi effetti 3D che avete visto al cinema con Avatar sono bazzecole al confronto, anche perché non viene richiesto alcun uso di occhialini. La partita costa solo 1 euro e per questa misera somma avete la possibilità di provare una esperienza nuova o comunque coinvolgente. Insomma, cosa fareste? Io ci butterei un deca alla settimana, alimentando l'industria nella sua seconda via.

Quindi caro Comte, i tuoi propositi sono buoni ma se lavoravi in Bethesda o Eidos ti avrei anche capito.. ma in Namco no! Cosa attirava secondo te i videogiocatori degli anni ottanta e primi anni novanta alle Sale Giochi se non la possibilità di provare qualcosa di diverso, in cabinati idraulici made in Sega o Namco, con qualità grafiche al di sopra della norma? La seconda via c'era e l'avete distrutta voi produttori, si anche Namco che tanto ha fatto alimentando il successo della prima PlayStation, vera omicida dei vecchi cari Coin-op. Tuttavia hai ragione Sant'Olivier, i prezzi sono troppo alti e propongo magari di cominciare ad abbassarli per prima voi, d'altronde quanto volete continuare ancora con i semestrali di Naruto e DragonBall, i Tekken 6 mediocri ed i mutilati Soul Calibur usciti negli ultimi anni? Quello che vendete voi di Namco ogni tanto vale davvero i 69,98 di listino prezzi?

danleroi

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