lunedì 23 marzo 2009

Prinny: Can I Play really be the hero?

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Alcuni di voi magari lo conosceranno già visto che è uscito su Sony Psp nel novembre scorso in Giappone e da appena un mesetto negli Stati Uniti. Questo gioco si chiama Prinny: Can I Play really be the hero?, un platform game sviluppato da NipponIchi, purtroppo finora senza alcuna data per la release europea che potrebbe saltar fuori da un momento all'altro quanto non uscire proprio, visto la particolare tipologia di gioco. "Meglio muoversi di import che aspettare chissà quanto" mi sono detto due settimane fa. Finalmente nei giorni scorsi mi è arrivato l'ordine, dove fra i tanti giochi figurava questo bel titolo firmato dalla magica software house di Disgaea e Phantom Brave.

Ma andiamo con ordine: Ufficialmente Prinny è uno spin-off di Disgaea, come per esempio quel Makai Kingdom uscito su Ps2 qualche anno fa. Prinny altro non è che una creatura con corpo di pinguino e la ali da pipistrello, con delle curiose protesi di legno al posto delle zampe. Queste creature sono le reincarnazioni di tutte quelle persone che hanno condotto una vita priva di moralità, dissoluta, e che per redimersi devono sottostare in schiavitù ai vari demoni e signori del male. Appunto la "Prinny squad" del demone Etna, è il luogo d'inizio delle vicende che fanno da sfondo in una sceneggiatura a tratti esilarante proprio come nella serie canonica di Disgaea. Infatti Etna, la procace demone libidinosa, è anche molto golosa, per questo ha incaricato senza mezzi termini i suoi servi pinguini di realizzare per lei il dessert perfetto, reperendo i vari ingredienti della ricetta per i quattro angoli del mondo.

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Il nostro bel pinguino quindi dovrà incamminarsi in un'avventura che si rivelerà ben più complicata di quello che sembri. Quanto è pericoloso il mondo per un pinguino? Beh certo molto, ma voi non sapete quanto è pericoloso il nostro pinguino!! Nonostante l'aspetto inoffensivo infatti è una vera e propria macchina da guerra! Perfettamente in grado di una moltitudine di attacchi con una coppia di pugnali grazie con i quali poter infierire tramite la semplice pressione di un tasto rapidissimi colpi agli avversari oppure scagliare delle terribili onde energetiche. Naturalmente potremo combattere anche in modo classico saltando sulla testa dei nemici stordendoli quanto basta per finirli poi come prestabilito a colpi di mazzate. A volte ritroveremo per i livelli, in piena emulazione di Metal Slug, addirittura dei carriarmati e mezzi di trasporto vari con il quale aggiungere altro divertimento al lungo carnet di mosse dedite al massacro. Per la serie quando i pinguini s'incazzano..

Tuttavia non aspettatevi una passeggiata, perchè il titolo in questione merita tutta la nostra considerazione anche per come riesce a ricordare i grandi classici del genere anche nel livello di difficoltà, risultando complicato e frustrante quanto i fantastici giochi a otto e sedici bit. Non sarà difficile infatti finire malauguratamente in un burrone se si salta in modo sbagliato o prendersi una bella mazzata sul grugno se lenti di riflessi. Prinny insomma picchia bene, ma gli altri non stanno a guardare, specie i temibili boss di fine livello. Questo particolare stona parecchio con le produzioni odierne sempre più facilone, dimostrando ampiamente come questo prodotto sia un giusto tributo ad un genere come quello dei platform bidimensionali praticamente estinti ma che non hanno ragione di scomparire perchè concettualmente a se stanti, quanto altrettanto inebrianti e ricchi di connotati artistici come e più di quelli attuali in tre dimensioni. Conservatori puri della stilla che diede l'origine stessa del videogame, questo genere rappresenta in modo perfetto il videogame stesso, offrendo alla consueta sfida interattiva la giusta componente artistico-visiva come pochi altri generi sono capaci di dare.

Tecnicamente infatti anche Prinny riesce in questo, con un design superbo sia nella grafica che nel sonoro, che come per i titoli della serie originale, si avvale di un aspetto a primo impatto retrò ma quantomai ricco e dettagliato, ricolmo di quello stile sempre più difficilmente ormai reperibile al giorno d'oggi se non in rare produzioni di software house dal marcato tratto artistico come appunto si conferma NipponIchi.
Visivamente Prinny è realizzato quasi totalmente in 2D con una rappresentazione sublime di tutto quello che concerne lo sviluppo tecnico per la piccola console Sony. L'ottimo character e level design garantisce sia agli ambienti che ai personaggi uno spessore superiore alla media grazie anche alla variegata azione bellica del nostro pinguino, dedito a legnare per bene a destra e a manca in quel suo modo goffo e impacciato che gli da quel non so che di unico, riuscendo a conservare perfettamente tutta l'ilarità della serie originale Disgaea, mista alla consueta serietà del gameplay che si erge possente di fronte a cotanta qualità e quantità di gioco. Ottimo l'accompagnamento musicale pertinente ed allegro, quindi perfettamente in linea con l'atmosfera buffa del titolo.

Per concludere, questo Prinny: Posso essere anch'io un eroe? risulta perfettamente in grado di ritagliarsi il suo angolino in questa generazione videoludica, in quanto si tratta di una produzione dannatamente artistica e che come tale trascende il senso del tempo. Il suo valore è quanto mai un pieno tributo alle tipiche dinamiche di questi titoli, quindi forse l'unica pecca è che non innova ma importa, non delucida ma riscopre. Insomma si tratta di un perfetto ritratto di un epoca che non c'è più. Un titolo che porta a riflettere su quanto sia cambiata questa industria, oggi piena di titoli e videogiocatori capaci di rinnegare le origini del videogame stesso ma che amabilmente si spacciano per chissà che capolavori e profeti del videogame. Questo gioco invece ristabilisce volontariamente un portale con il passato, dove solo dopo un agognato allenamento con le dinamiche del gioco, si riesce a tenere testa al suo gameplay, dando quell'ambito premio di realizzazione che tanto infiamma il cuore al tipico hardcore gamers d'annata. Il vedere i propri sforzi raggiungere una definitiva consacrazione dettata dai crediti finali è qualcosa che sa davvero di vittoria. Una sfida superata, un altra opera appesa al proprio carnet di esperienze vissute, un'altra vita parallela che ci ha rubato del tempo ma restituito il vivo e pulsante sentimento originario del videogame. Tutto questo Prinny è capace di darlo, in un modo eccellente almeno quanto i grandi nomi del passato.
Il connubio fra l'azione forsennata di Metal Slug e le fasi estremamente platforming risulta tuttavia perfettamente riuscito in un titolo che quindi sa vivere di vita propria e non solo dedito ad emulare.. cosa non da poco vista anche la sua natura di spin-off! Da notare poi che man mano si prosegue nell'avventura sarà possibile sbloccare parecchi extra intelligenti, capaci oltretutto di risollevare il fattore di rigiocabilità nel gioco, per una longevità complessivamente piuttosto marcata.

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