martedì 2 dicembre 2008

Metal Gear e gli Stealth Games..


In tutti i campi creativi si va avanti con le innovazioni degli artisti più talentuosi, ma in quello dei videogiochi le innovazioni necessariamente possono essere portate anche da piccole idee che successivamente vengono ingigantite e si trasformano in veri e propri maremoti a livello produttivo. Quando negli anni novanta furono introdotte le prime tecniche stealth in ambienti 3d, di ripresa a vecchi titoli che supportavano stili similari, naque successivamente la polemica fra quale dei primi due titoli stealth si poteva vantare di avere introdotto quello che poi sarà l'uso massivo di queste nei videogames. Sto parlando ovviamente di MetalGearSolid di Konami e Thief dei Looking Glass, entrambi padri fondatori delle tecniche di spionaggio in ambito videoludico rispettivamente su console e pc.
E' evidente tuttavia che il proselito di titoli seguente a loro nasca probabilmente da entrambi allo stesso modo, ma principalmente dal titolo più famoso, che già in ambienti bidimensionali aveva introdotto queste dinamiche, ovvero Metal Gear per Sony MSX e Nes. Peraltro da notare anche l'attinenza del personaggio in Metal Gear Solid, Solid Snake, che oltre ad un gran carisma e stile sostanzialmente è un incursore, caratteristiche ripresa in seguito da molti giochi, tra i quali appunto le famose serie di Splinter Cell e Hitman che si basano, sfruttano ed amplificano tutto il genere creando titoli specifici, e nel caso di Splinter's Cell addirittura firmati dalla penna dello scrittore Tom Clancy.
L'area estrema pcista tuttavia nega l'importanza del titolo di Konami ed invece esalta il prodotto dei Looking Glass, ovvero quel Thief che dieci anni fa sconvolse per le dinamiche l'intera utenza videoludica. Il titolo era una esclusiva PC, tutto in prima persona, ambientato in un epoca medioevale, dove impersoniamo un ladro (da appunto il titolo). Proprio quindi un binario differente da quello che poi successivamente si è trasformato in un implementazione di massa in titoli che quest'ultimo hanno poco a che fare.
Mi chiedo come si fa invece a negare l'influenza di Metal Gear Solid specie dietro giochi dello stesso genere narrativo e di chiara ispirazione come la serie di titoli Ubisoft o I/O Interactive. Strano infatti che nasca in coda al successo dilagante proprio di MGS e che riprenda non solo parte delle ambientazioni e il genere ma anche alcuni punti della struttura che sicuramente ha in comune molto più che con il ladresco Thief. Se poi come gioco prettamente stealth Splinter'sCell è sicuramente migliore di Metal Gear Solid certo non ci piove, ma credo sia normale in quanto basandosi su quest'ultimo ha sviluppato dinamiche più verosimili.

Non c'è nessuna deformazione prospettica della realtà in questo ragionamento ma solo una semplice considerazione: se io creo un idea nuova (che poi tanto nuova non era) e questa idea risulta intrigante non solo per la nascita di prodotti analoghi (discendenti pieni, quindi giochi come Splinter e Hitman) ma anche per l'utilizzo stesso dell'idea in ambienti precedentemente differenti(cioè tutti i videogames che inserirono tracce nel gameplay di gioco stealth, addirittura titoli opposti come Tomb Raider) e questa fa successo, allora posso implementarla senza problemi di rigetto dei fans o della critica che in fin dei conti rappresenta la parte elitaria dei fans stessi. Quindi forte del successo ottenuto da Thief ed ancor più da MGS specie su console il genere stealth o frammenti di questo è nato e successivamente dilagato. Se sarebbero stati dei flop, qualcuno avrebbe ripreso prima o poi la formula modificando qualche cosa, invece così non è stato e le altre software house avendo visto il successo ottenuto da questi titoli hanno avuto il coraggio di provare ed hanno cominciato a lavorarci dietro.
Chiaro che non è così semplice perchè non tutti i concetti nuovi possono essere allargati a tutti i generi: il concetto alla base di Fahrenheit (Quantic Dream) per esempio è intrigante quanto ostico da implementare e richiederà sicuramente un certo lavoro aggiuntivo che nell'industria dei soldi spesso non è contemplato, anche se i ragazzi ci vogliono riprovare grazie ai soldi di Sony con il prossimo Heavy Rain in esclusiva su Playstation 3. La modalità stealth era perfetta invece perchè evoluzione naturale del gameplay, ideale specie nei giochi d'azione tanto diffusi oggi. In alcuni giochi già esistevano sessioni quasi stealth, come per esempio in System Shock, ma più per esigenze di gameplay che altro.

L'astio per la serie di Kojima proibisce di essere obiettiva l'intera frangia estremista del pc, e con loro la parte di critica annessa, non riuscendo a connettere debitamente il valore dell'opera. Se non riescono a scorgere come il titolo Konami ha dato spunti importanti non solo nell'azione stealth ma anche nel discorso metareferenziale del videogames stesso come all'uso del radar (soliton) con relativo cono visivo delle guardie e del codec utilizzato per le comunicazioni adesso in buona parte dei giochi significa che i sensi cognitivi verso l'opera del buon Hideo sono assolutamente disturbati. Kojima ci ha provato ad innovare e ci è riuscito, ma non tutto è andato al posto giusto: la scelta nel secondo episodio di utilizzare Raiden come protagonista e alter-ego del giocatore era tanto geniale e sorprendente quanto poco piaciuta al pubblico ed infatti non ha avuto seguito in altri videogames nonostante io l'avrei volentieri accettata (anche se so bene che un altro personaggio carismatico come Snake non esiste e quindi la sorpresa sarebbe stata minore).
Non mi fraintendete, io non nego Thief come importanza storica e innovativa del genere stealth, ma non nego MGS..

Esistono stealth migliori di MGS? Certamente! Come stealth puro Metal Gear Solid è poco sviluppato. Ergo il titolo Konami è un pessimo stealth oltre che quindi un pessimo gioco? No, assolutamente.
Trascende il genere, va oltre il genere. Non si può valutare un prodotto solo in base al genere d'appartenenza, specie se questi è evidentemente un crossover..
Se io devo dire qual'è il miglior telefilm/serial poliziesco-scientifico per sfruttamento del genere e realismo direi probabilmente che C.S.I. è il migliore (esempio, non mi piace proprio) quando per esempio io lo trovo troppo specialistico e con poco feeling oltre che piuttosto freddo. Mi indirizzo invece verso qualcosa per me più coinvolgente. Gusto personale? Certo ma nel mezzo possiamo tirare due righe di regola: C.S.I. è diretto prettamente verso gli amanti del realismo o meglio, di un certo tipo di realismo; C.S.I. è comunque di ottima fattura quanto discutibile quindi solo in alcuni punti.
Il gioco del caro Hideo come tutti i titoli giapponesi vanta genialità continue ben diverse dai canoni rigidi dei titoli occidentali. Nel suo piccolo tenta in ogni approccio piccole innovazioni di gameplay quanto chicche e novità divertentissime come il "playboy" da gettare alle guardie ed altro. Trascende il genere, apre ad una trama fantasy-fantascientifica ricca di colpi di scena come potrebbe essere più un fumetto che un libro, come potrebbe essere più un film d'animazione o in CG che un thriller canonico come invece Splinter Cell ed Hitman avrebbero la loro incarnazione.
Giudicare MGS in un ottica occidentale è castrante e sopratutto sbagliata. Dietro l'opera di Kojima esiste un vero e proprio amore verso le fantasie del sol levante misto ad un attrazione ed ammirazione invincibile verso i canoni del cinema occidentale. Non è difficile da comprendere se ci si spoglia da un ottica integralista che rende ciechi.
Se poi te non ci si riesce ed i crossover non ci piacciono pazienza, giochiamo ad altro. Splinter Cell che guardacaso trovo più noioso e troppo specialistico in alcuni casi, specie quando magari speravo in alcune azioni dirette, ovvero come in MGS4, di lasciare l'avamposto per riempire di proiettili i nemici e farmi strada con la forza. Non è da gioco stealth? Pazienza, mi basta che lo sia gran parte del gioco se mi piacciono gli stealth e non tutto, specie se il titolo mi dura più di venti ore di gioco.

Molto poi fanno anche le trame dei titoli a dare piacere o meno. Il genere stealth è molto sensibile a questo, in quanto tutta l'azione è silenziosa e nascosta, è qli squarci narrativi portano solo piacere. Questo naturalmente non in tutti i titoli, per esempio roba più arcade come Tenchu diverte già cosi, senza bisogno di chissà qual spesso re narrativo.
Tuutavia trame videoludiche impeccabili non ne ho mai trovate, ma eccellenti a volte si. Appunto vorrei che si sviluppassero meglio, che nel tempo, forse complice il fantomatico arresto tecnologico queste si evolvessero perchè le credenziali ci sono tutte. Spesso si rimprovera alle trasposizioni da libro a film che queste sono troppo riassunte. Nei videogame non ci sono limiti di tempo imposti, e potrebbero essere un giorno anche implementate. Chissà magari anche trame di opere storiche importanti, o di eventi storici, se ben amalgamate ad un gameplay frizzante potrebbero finalmente trovare un luogo ancor più naturale del cinema per una trasposizione. Al confronto MGS avrebbe il valore di un fumetto, un gran bel fumetto, questo non lo nego di certo.. ma chissà se alla fine risulterebbe più attraente proprio perchè più calzante al media e più adatto al pubblico verso cui si riferisce che sia medio, medio inferiore o medio superiore. Io avevo un insegnante che diceva che spesso più si studia e più si diventa stupidi, perchè anche se più acculturati lo studio stesso è un implementazione di personalità, storie e concetti altrui nella nostra psiche e coscienza, indotto peraltro da noi stessi.

Purtroppo invece siamo in un epoca di fps senza alcuno sviluppo narrativo degno di nota, se per alcuni questa è evoluzione.. io la chiamo regressione invece, perchè i buoni spunti avuti dieci anni fa si sono stati azzerati dal ritorno del medioevo videoludico, con nomi diversi (Halo per Quake? ecc..) ma senza il controaltare di prodotti che magari per limiti tecnici o magari per stile dovevano sviluppare maggiormente una trama articolata o una struttura di gioco particolareggiata. Invece nella tua magnifica direzione abbiamo un presente di sparatutto in scenari fantascientifici con personaggi anonimi (il più anonimo di tutti? Master Chief..) o sparatutto a sfondo militare specie di quella stramaledetta WWII e dulcis in fundo commistioni fra questi magari con uno bello scenario post-apocalittico che ormai ha rotto le balle. Questo è il tuo mondo videoludico alle soglie del 2010, ovvero quanto di più simile alla scena pcista di metà anni novanta.

Prendono pure bei voti dalla critica, ma per esempio, Mass Effect.. quali innovazioni hanno portato? il titolo Bioware non ha niente di più banale nella struttura che una serie di incontri alla Shenmue e tre domande in croce da formulare. L'azione reale di gioco infine è quanto di più scontato si poteva creare: assalto a roccaforti nemiche, missioni piuttosto sintetiche, mondi tutti uguali tranne per il colore del terreno o di quest appena un pò diversive. Interessante invece la rete di dialoghi filmati e l'impatto grafico che pur non eccellendo svolge un lavoro perfetto o quasi. Questa è l'evoluzione? In parte si, perchè alcuni spunti in effetti sono sicuramente da approfondire, ma fino a quanto? Lo svolgere del gioco fino alla prima parte nella cittadella è encomiabile, ma dopo gradualmente si sfibra lasciando spazio alla monotonia. Vorrei che non tutti i giochi siano come la parte buona di mass effect, ma che perlomeno ci sia qualche titolo che abbia il coraggio di migliorare quanto di buono c'era nel titolo in questione.
Fahrenheit, gioco peraltro mediocre e un punto importante per l'evoluzione? A parte che chi lo ha terminato saprà che verso la fine del gioco talmente è alta la ramificazione di tasti da premere che è pressochè impossibile vedere gran parte delle scene finali. La furbizia di questo gioco è stato il mutuare il classico scenario da storia a bivi in un videogame, dando l'impressione di poter davvero fare ciò che vuoi, anche se in verità hai poche scelte nell'immediato.

In un futuro probabilmente avremo una tale fusione fra il cinema ed il videogame che finalmente potremo anche chiamarli in modo diverso, relegando al videogame la sola presenza che più si addice come la tipica opera incentrata esclusivamente o quasi sul ludo. Osservando la natura di titoli come GTA per l'immersione nell'ambiente cittadino e Metal Gear per gli scambi veloci fra racconto/azione mantenendo un filo di coesione netto, abbiamo già una visione del domani, un domani non prettamente prossimo e forse quantomai abbozzato ed utopistico ma in qualche modo tracciato. Chiamare con lo stesso nome un capolavoro di giocabilità come Mario Galaxy e MGS4 è quanto mai più errato e fuorviante di cosa è veramente il videogame. Ciononostante esiste un canone comune qualitativo che trascende il genere ed il modo, dove il quale si può anche talvolta valicare con le proprie opinioni personali, ma fino ad un certo punto: Anche seppur colmo di filmati, l'eccellenza della parte giocata nonchè della parte narrativa, dove finalmente vengono tirati i nodi al pettine della trama, rendono l'acquisto, specie se hai trovato almeno interessanti gli altri MGS, pressochè impossibile da evitare. Vuoi per sapere come finisce, vuoi per la resa next-gen del titolo, vuoi anche solo per poter stendere una critica giusta e pertinente dopo aver completato il gioco. La longevità poi risulta ampiamente sufficiente, quindi non avresti l'effetto heavenly sword, con un tempo di gioco sotto la media. Filmati a parte, resta sempre MGS e stavolta ci giochi un pò come vuoi tu, in modo stealth o all'attacco. Dei filmati non te ne accorgi nemmeno a volte, perchè integrati alla perfezione e nonostante la vastità, non sono mai davvero invasivi.

Comunque se notate ho specificato che questo nuovo media come precedentemente ipotizzato prende le distanze dal comune videogioco, che finalmente avrà le corrispondenze giuste per una reale distinzione. Ho rincarato la dose paragonando MarioGalaxy a MGS4 creando così una traccia piuttosto abbozzata ma tuttavia realistica di come questo media in un futuro ancora lontano possa non frammentarsi ma suddividersi in modo netto. Da una parte il ritorno da me auspicato del vero videogioco, magari grazie ai costi e la facilità di distribuzione (oltre che alla capienza più consona al downloading) del digital delivery, dove tutti potremo chissà scaricare i canonici videogames, ora più che mai con un identità a se stante.
Dall'altra parte invece ecco le produzioni semi-videoludiche, sempre più commistionate con il cinema al punto tale di creare un vero e proprio film-gioco interattivo, dove il passaggio dalla componente giocata o meglio attiva a quella passiva riesce senza problemi e quindi integrata alla perfezione. Un mondo interattivo e vasto, dove un attenta regia costringe chi ci entra ad un regime prettamente ruolistico e calzante al personaggio, esattamente come in un film.
Certo questo non significa che i canonici film passivi possano scomparire, e tantomeno che possa uscire materiale promiscuo per cinema attivo e passivo.

Proprio per questo non riesco ad immaginare un mercato videoludico odierno applicato al futuro o meglio questo futuro. Le differensazioni tecniche che man mano scandiranno il passaggio evolutivo andranno via prima o poi.. magari avremo tv tridimensionali, olografiche e quant'altro, mappatura della stanza ecc.. ma alla fine cosa varierà davvero? (danleroi)



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