domenica 28 dicembre 2008

The House of the Borderlands

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DOLORE

Una brama violenta infuria nel mio petto,
mai avrei immaginato che questo mondo,
stritolato dalla mano di Dio, potesse dar vita
a una così amara essenza d’inquietudine,
tanta è la pena e tanto e il dolore
scaturiti dal suo tremendo cuore, dischiuso!

Ogni singhiozzante sospiro è come un grido,
e i battiti del mio cuore son rintocchi d’agonia,
il mio cervello ha un unico pensiero:
per l’intera vita, mai più potrò
(se non nella malinconia del ricordo)
toccare le tue mani, ora che non esisti più!

Attraverso il vuoto della notte io cerco,
inviando a te il mio muto grido;
ma tu non esisti più; e l’immenso trono della notte
diviene una stupenda chiesa
e le stelle rintoccano dentro di me come campane,
io, che nello spazio profondo devo esser solo!

Bramoso alla riva mi trascino,
forse un po’ di conforto mi attende
nell’eterno cuore del vecchio Mare.
Ma ecco! Dalle profondità solenni,
lontane voci scaturite dal mistero
sembrano domandare perché noi siamo divisi!

Ovunque io vada, sono solo,
io, che un tempo, attraverso te, ho posseduto il mondo.

Il mio cuore è un unico, bruciante dolore
per tutto ciò che è stato, ed ora si è dissolto
nel Vuoto ove la vita si disperde,
dove tutto è nulla, e mai ritorna!


“Strofe scritte a matita su un pezzo di foglio”.
(William Hope Hodgson, "La casa sull'abisso")

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