lunedì 1 settembre 2008

Namco Smash Court Tennis 3


Non è semplice amalgamare il realismo di una simulazione come Top Spin 3 con il tipico approccio arcade di titoli come Virtua Tennis 3 di SEGA. In passato, la serie di Namco, si era contraddistinta anch'essa per il divertente approccio tipico arcade delle sue produzioni, infatti se si analizza, ad esempio, un episodio qualsiasi di Smash Court Tennis (tranne il Kournicova) risulta palese la condizione umoristica voluta dagli sviluppatori, situazione che permea la strutturazione stessa del titolo. Ne conveniva una giocabilità di buon livello, ma lontana chiaramente dai fasti di una simulazione vera e propria. Smash Court Tennis 3 interviene, con la sua grafica pulita ma non troppo appariscente, con un sonoro nella media ma nulla più, con dei tennisti bene animati ma non eccelsi provando ad interporsi come via di mezzo fra il realismo del recente titolo 2kSports ed il famoso arcade SEGA, senza purtroppo centrare il suo obiettivo.

Le premesse, nonostante il blasone del titolo, davvero però non c'erano proprio: conversione da PSP. Ovvero il portatile Sony, alla quale questo gioco è stato originariamente sviluppato, peraltro con mediocri risultati. Ed infatti mantiene troppi contatti con questa versione, perchè i menù di gioco e parte delle stesse animazioni derivano a piè mani proprio dalla controparte mobile del gioco. Il perchè di una scelta tale, ovvero di "sporcare" un prodotto che negli anni, a partire dal mitico Smash Tennis per SNES si è da sempre imposto come uno dei migliori giochi di tennis non si sa bene, ma da quando Namco si è fusa con Bandai non tutte le scelte si rivelano azzeccate come ad un tempo, lasciando intendere un abbassamento qualitativo anche nelle granitiche versioni da sala giochi un tempo invece sempre eccellenti (chi ha detto Tekken 6?).

Ma analizziamo il perchè di quel brutto voto laggiù in fondo a fine testo:
Innanzitutto, come già lasciato intendere, ci troviamo un prodotto che tecnicamente non sta in piedi, questo nonostante l'impegno messo da Namco per ripulire le texture, troviamo infatti modelli poligonali essenziali, specie negli sfondi, aliasing in quantità, ombre poco dinamiche e sopratutto il comparto animazioni davvero limitato e non certo paragonabile a quello di un tipico gioco per Xbox 360, lasciando l’impressione che da quanto visto su PSP ben poco sia effettivamente cambiato, ed in certi casi, nulla. Anche la velocità base del titolo assolutamente non è adatta ad una console casalinga e risulta zoppicante in più di un occasione, risultando in un contesto generale legnoso. La parte audio invece si attesta nella norma, perchè anche se si è sentito di meglio, tuttavia rende bene gli effetti in campo è questa la cosa più importante. L’Intelligenza Artificiale che regola gli avversari è discretamente buona, nonostante alcuni svarioni abbastanza evidenti però certi cambi di ritmo e certe risposte lasciano intendere comunque un certo lavoro dietro anche se evidentemente non completo.

La parte derivativa del gioco, ovvero i menù e le varie modalità, si mantengono qualitativamente nella norma, con la possibilità canonica di disptare amichevoli o creare un nostro alter-ego da zero e farci fare la carriera. Proprio quest'ultima, chiamata PRO TOUR mostra una certa qualità del titolo. Ci permetterà infatti di iniziare dalle competizioni più piccole fino poi diventare un professionista, ma con un sistema simile a quello degli RPG che assegnerà dei punti alla fine di ogni match carriera o d’allenamento, da distribuire tra abilità e stili differenti permettendo di modellare il proprio tennista sullo stile di gioco preferito. Come in altri giochi, il riferimento temporale è basato su una agenda che tiene conto dei nostri impegni da sostenere tenendo d’occhio il fattore resistenza, rendendo spesso necessario un periodo di riposo. Poi come sempre i consueti contratti con gli sponsor, ricezione di lettere, shop di personalizzazione e quant'altro, su questo a Smash Court Tennis 3 non manca assolutamente nulla.

Il risultato finale è un titolo discreto nella parte oggettiva della quantità, ma sicuramente insufficente nella sua interezza di gioco. Le colpe che maggiormente si porta dietro sono imputabili ad una bassa qualità di gioco che porta ad una notevole dose di pazienza prima di poter imparare a controllarlo per bene. Se Namco avesse puntato su una struttura di gioco meno ibrida avrebbe sicuramente sbagliato meno, invece per le mani ci ritroviamo un prodotto che non può essere arcade per via della distribuzione dei tasti e delle azioni e oltre che una certa macchinosità, e che non può certo essere simulativo perchè mancante in buona parte di una struttura realista. A fronte di questa bassa performance, consiglio il titolo solo a chi si è già sbranato Top Spin 3 e Virtua Tennis 3, perchè altrimenti vi conviene puntare su uno dei due, chiaramente in base alle vostre attitudini di gioco. Invito infine Namco ad abbandonare la strada intrapresa a favore di un piacevole ritorno al passato con tanto di personaggi e campi di fantasia, oppure ad uno sviluppo simulativo più mirato e di qualità specialmente nella parte giocata. (danleroi)

+ carriera con elementi RPG
- lentezza e legnosità nei movimenti
- poche animazioni e grafica di origine PSP
- non è simulativo ma nemmeno arcade

Voto: 4 su dieci


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