martedì 2 settembre 2008

Soul Calibur IV


Il principale obiettivo dei programmatori con Soul Calibur IV era riuscire mantenere intatti i valori ludici e di gameplay al passaggio a next generation della oramai storica serie iniziata nel 1995 con Soul Edge sulla prima Playstation. Nel 1998 con il suo seguito, Soul Calibur, però i programmatori sono riusciti senza esagerare a compiere dei veri e propri miracoli: I personaggi poligonali si spostano ora a velocità assurde, e le loro movenze assomigliano più ad una danza elegante piuttosto che a un brutale massacro, il quale sostanzialmente ogni picchiaduro rappresenta. Negli anni seguenti, forte anche del successo ottenuto, Namco periodicamente si è invece limitata ad aggiornare la serie aumentando la personalizzazione dei personaggi e delle ambientazioni, arricchendo il più possibile di modalità di gioco ogni titolo, evolvendo quindi il primo concetto di Soul Calibur sempre più, fino ad arrivare a questa quarta incarnazione, quinta in generale.

Non è possibile descrivere in modo esaustivo gli effetti speciali contenuti in questo picchiaduro, poiché l'intero gioco è un effetto speciale. Graficamente il prodotto è ora eccelso, con giganteschi modelli poligonali ricoperti da scintillanti armature che piroettano con eleganza menando fendenti spaccagambe, mentre con disinvoltura l'avversario risponde all' attacco con altrettanta prestanza, in un perfetto equilibrio di suoni e colori. Il tutto con estrema scioltezza, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Non si ha infatti il tempo di ammirare il vortice di artifici visivi che turbina sullo schermo, poiché si è troppo impegnati a schivare centinaia colpi che un ben congegnato sistema offensivo, nelle mani sapienti di un buon videogiocatorem sa dare. Anche i ritmatissimi temi musicali, composti con tono spesso epico, sono capaci di accelerare i battiti cardiaci e prepararci per il combattimento, oppure celebrarci una volta questo sia terminato, magari dopo aver spezzato le reni all'avversario. Non parliamo poi degli effetti sonori, tirati fuori anch'essi con sicura qualità: spade che si intrecciano in battaglie senza tempo, producono l'effetto di una fragorosa rumoranza metallica, sicuramente sublime a chi cerca una verosimiglianza anche nella controparte audio. Siccome poi alla Namco sono molto fantasiosi, per sorprenderci questa volta sono stati inseriti personaggi provenienti dall'universo di STAR WARS come il maestro Yoda per la versione "buona" di Xbox 360 e Darth Vader per quella malefica di PlayStation 3. Infine probabilmente a spot pubblicitario entrambe le versioni hanno il personaggio de: l'Apprendista, protagonista del mediocre STAR WARS: The Force Unleashed di prossima uscita.

La storia in un picchiaduro come al solito è un pretesto e questo non fa eccezione, nonostante per riassumere il tutto, l'eterna lotta tra la Soul Calibur e la Soul Edge si riveli sicuramente interessante. Non mi addentro molto nella trama perchè ininfluente allo sviluppo di questo gioco, ma gli sviluppatori hanno cercato di far luce su alcuni retroscena portando avanti la vicenda da dove si era interrotta con un quadro cronologico spesso dettagliato e qualche colpo di scena. Sinceramente però la presenza dei personaggi di Guerre Stellari è piuttosto stupida e da un senso di operazione commerciale senza limiti e piuttosto bieca. L'impressione che questi siano stati aggiunti dopo che il titolo era già avanti con lo sviluppo, deriva dal bilanciamento certo non eccellente di personaggi come l'apprendista, che se non padroni delle mosse del gioco diventa davvero difficile da affrontare, addirittura molto più che con Yoda o Lord Fener, anche loro piuttosto mal bilanciati. Poi oltre che forare completamente il senso storico (anche se piuttosto fantasioso) delle ambientazioni, misto incredibilmente al futuristico ed i principi della fisica, con spade laser contro spade metalliche, questo episodio di Soul Calibur si mangia letteralmente la modalità storia, relegandola a sei combattimenti in successione con tanto di finale, cosa che ammazza non di poco la longevità e di molto lo spessore del titolo, reso piuttosto ridicolo già dalla presenza dei cavalieri Jedi. Dire che questa è una gravissima involuzione del titolo è doveroso, per renderci conto che grafica a parte porta indietro la serie fino per certi versi ad essere l'episodio peggiore di questo franchise.

Nonostante tutto è importante sottolineare come anche questa volta la struttura sia rimasta sostanzialmente identica agli altri episodi, per cui se questi erano eccellenti, altrettanto questo lo è a sua volta, coadiuvato dall'entusiasmo di un esordio per le nuove piattaforme in alta definizione che portano lustro e qualità grafica al titolo, mentre il gameplay pare aver subito qualche modifica risultando ora meno sincronizzato e più lento, piccoli cambiamenti che provocano un terremoto a livello strategico. Il motivo è un abbassamento non voluto della difficoltà che ora concede qualche pausa in più negli scontri evitando il concatenamento di mosse che un tempo nelle mani di chi sapeva giocare rappresentava un arma temibile senza diritto di replica. Questa, se voluta, però si rivela una scelta apprezzabile e interessante per chi non è molto avvezzo con Soul Calibur oppure a chi ci gioca in modo superficiale. Interessante invece le novità introdotte come per esempio la distruzione delle armature man mano che in determinati punti ricevono ripetutamente danno(elmo, gambali ecc) fino a lasciare letteralmente in mutande il lottatore. Altra novità interessante è il Critical finish, un colpo in grado di porre immediatamente fine all'incontro grazie ad un unico attacco dagli effetti decisamente letali. Queste novità portano inevitabilmente a strategie difensive fin'ora sconosciute a chi era abituato col tipico Soul Calibur.

Conscio che da una parte ludica questo prodotto sia e rimanga ottimo, non si può fare a meno di sorridere amaramente in favore dell'esclusione della intrigante modalità storia, per dei rimpiazzi certo non all'altezza. In merito a queste mancanze, l'introduzione forzata del gioco online appare ben poca cosa anche perchè piuttosto limitata. Il valore del titolo è comunque indiscutibile benchè le novità aggiunte siano poca cosa rispetto alle mancanze. Si conferma probabilmente il peggior episodio della serie, ma nonostante questo è un titolo qualitativamente eccellente, sicuramente allo stesso livello ma non migliore di titoli come Virtua Fighter V e Dead or Alive IV. Considerazione interessante nel far capire quanto questa serie sia stata qualitativamente importante in questi anni. (danleroi)

+ grafica ed animazioni stupende
+ effetti sonori eccellenti
+ personalizzazione dei personaggi dettagliata
- persa la modalità storia, rimane poco più di un arcade.

Voto: 7 su dieci.


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