venerdì 29 maggio 2009

Gli orrori di Bionic Commando

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Ho sempre visto con rispetto le produzioni Capcom, perché in ognuna di esse, anche la più stupida, di solito si nasconde un buon videogame. Ok, ci sono state le porcherie tipo Dino Crisis 3, ma sono stati casi particolari, piccole cadute qualitative che si verificano solo ogni tanto per un colosso dei videogame che mediamente garantisce sempre alti standard. Una di queste "delusioni" o se vogliamo usare il termine giusto "una porcheria" che vale quanto il già citato terzo episodio di Dino crisis è sicuramente l'ultimo BIONIC COMMANDO, che si preannunciava come un prodotto valido ed interessante, con un concept ed un nome storico d'eccezione, ma al quale purtroppo il risultato finale certo non arride.

"Baionic Commandou" inizia già male in principio, nei video si intravede quello che sarà poi un dettaglio grafico piuttosto scadente, sia nelle texture che negli stessi modelli poligonali, certamente inferiori alla media. Non sono da meno le animazioni del personaggio, piuttosto limitate e stilisticamente inadatte specie negli ambienti più ristretti dove il movimento ed il controllo risulta poco preciso. In quelli aperti invece la situazione migliora appena, ma la superficie percorribile è ben poco estesa e tecnicamente piuttosto scadente. Gli ambienti che tanto sembravano enormi nelle anteprime sono in realtà delle scatole chiuse, con zone off limits dove il solo finirci dentro ci fa riniziare tutto daccapo. Proprio il dover ogni volta ricominciare sarà la vera frustrazione assoluta di questo prodotto. Infatti nonostante il controllo sia scadente e rigido specie e sopratutto quando dobbiamo aggrapparci ad aste e cornicioni, sarebbe tutto più semplice se per errore quando cadiamo (e si cade con una certa facilità) i sbagliamo il salto (che deve essere effettuato con precisione assoluta) non dovessimo iniziare il livello dal principio, cercando di inanellare ancora una volta decine e decine di salti senza mai sbagliare. Questa struttura di gameplay poteva essere valida vent'anni fa, ma a corredo c'era anche una struttura bidimensionale che rendeva chiaro il percorso ed intuitivo il controllo. Ora invece ecco compiuta la disfatta, nessuna intuizione sul salto, dobbiamo osservare un cavolo di mirino azzurro sopra l'asta dove ci dondoliamo, posta fuori dalla nostra inquadratura e da ricercare ogni volta manualmente. Se però l'oscillazione è appena troppo lunga il salto sarà goffo e verticale, se appena corta invece ecco il ovviamente insufficiente. Insomma se come me cercavate un revival del vecchio capolavoro, oppure un titolo action e diversissimo ma che porta in firma ed in titolo marchi prestigiosi, evitate pure l'acquisto, perché davvero non merita nemmeno quei "sei" che la critica più ardita ha osato darci. Questo è un "quattro" pieno, perché non è nel concept narrativo o nella monotonia che fa acqua, ma nella stessa base del videogame, ovvero la giocabilità ed il divertimento. In entrambi i casi, BIONIC COMMANDO è un funerale, un prodotto che vi da il diritto di offendere Capcom e volgere lo sguardo altrove, verso produzioni più degne di considerazione. Ricominciare centinaia di volte lo stesso livello perché ostico e articolato va benissimo, ma non va proprio bene quando il motivo in realtà è dato da una palese insufficienza qualitativa di un sistema di controllo.

P.S: il gioco è sviluppato da GRIN, la stessa software house dietro porcherie come Wanted ed il prossimo Terminator Salvation.. wow! Peggio di cosi..

danleroi

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